
Il ministero pubblico ha aperto un procedimento penale nei confronti di Fiorenzo Dadò legato alla presunta lettera anonima ricevuta del presidente del Centro e riguardante il caso TPC. Un procedimento penale che nasce da una segnalazione contro ignoti pervenuta già oltre un anno fa al Ministero pubblico da parte del Consiglio della Magistratura. “Il motivo principale era che in maniera - neanche troppo - ventilata, era anche stata avanzata l'accusa che poteva essere un membro del Consiglio della Magistratura ad aver divulgato queste foto e ad averle poi trasmesse al gran consigliere Dadò”, ci spiega il presidente Damiano Stefani. “Per cui, pensando di non avere nulla da nascondere, abbiamo voluto fare chiarezza, sottoponendo la questione al Ministero pubblico. Volevamo capire se ci fosse davvero una ‘gola profonda’ all’interno del Consiglio, rispettivamente da dove provenisse l’informazione. E ora sembra che sia emerso qualcosa”.
Fonio: "Una situazione che deve far riflettere"
E sull'apertura del procedimento penale ha preso posizione il partito di cui Dadò è presidente, il Centro (sezione Ticino). E lo ha fatto tramite il vicepresidente Giorgio Fonio. “Noi abbiamo immediatamente espresso vicinanza e amicizia al nostro Presidente, e gli abbiamo garantito e assicurato tutta la nostra fiducia”. Fiorenzo Dadò è oggetto di un procedimento penale “che nasce dalla scelta di salvaguardare l'identità di una fonte. Quindi non vedo il motivo per cui ci si debba interrogare sul suo futuro all'interno del nostro partito”. Quest’ultimo invita anche la politica a riflettere affinché casi di questo tipo non ricapitino. “Qualcuno ha riposto fiducia in Dadò. E questa fiducia lui stesso non l'ha tradita, salvaguardando l'identità di questa fonte”. Ed è per questo motivo, sempre secondo Fonio, che oggi è oggetto di questo procedimento penale. “Ma la domanda che ci si pone è: alla luce del quadro legale attuale, quale parlamentare vorrà in futuro assumersi ancora questa responsabilità se il risultato è quello di trovarsi oggetto di un procedimento penale? Questa situazione porta seriamente a dover fare alcune riflessioni”.
Mazzoleni: "La discussione si farà a bocce ferme"
"La questione", ci spiega Alessandro Mazzoleni, presidente della Commissione giustizia e diritti del Gran Consiglio, "sarà verosimilmente tematizzata il prossimo lunedì durante la consueta seduta della Commissione. Va però sottolineato che, alla stregua di altri casi analoghi, la discussione si farà solo quando le bocce saranno ferme".
