
Tra i 65mila frontalieri che ogni giorno giungono in Ticino, c'è chi fa il furbetto e sposta la propria residenza entro i 20 km dal confine per evitare di pagare le tasse in Italia. Ad evidenziare la problematica è l'edizione odierna del Giornale del Popolo, che mette in risalto le differenze "fiscali" tra chi risiede e non risiede entro questa fascia.
Chi abita entro i 20 km è infatti esentato dal dover pagare le imposte sul reddito in Italia, in quanto è il Ticino a riversare all'Italia il 38% delle tasse pagate in Svizzera dal lavoratore. Il frontaliere fuori fascia deve invece dichiarare il reddito da lavoro maturato in Svizzera in Italia, pagando le tasse. E risiedere nella fascia di confine risulta molto più conveniente dal punto di vista fiscale.
Il problema è che per l'Agenzia delle Entrate italiana è difficile portare avanti dei controlli. La Svizzera gira infatti solo una lista numerica dei frontalieri, ma non fornisce i nominativi. Una situazione che tuttavia potrebbe cambiare con il nuovo accordo fiscale, che prevede lo scambio automatico di dati. L'Italia potrà così disporre dell'elenco dettagliato di tutti i lavoratori, portando avanti verifiche più precise.
Tutti i dettagli nell'edizione odierna del Giornale del Popolo.
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