Ticino
File interminabili per i test “Siamo in un’emergenza”
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Foto CdT/ Chiara Zocchetti
Il direttore della Clinica Moncucco deplora l’operato degli altri operatori sanitari

Lunghe file e interminabili attese quest’oggi alla Clinica Luganese Moncucco, dove la gente desiderosa di farsi fare il tampone ha dovuto e dovrà attendere diverse tempo per poter accedere alla tenda provvisoria. “Ieri abbiamo svolto circa 400 test, oggi probabilmente avremo gli stessi numeri” ha dichiarato il direttore della clinica, Christian Camponovo. Una situazione resa ancora più amara dalla sensazione di essere tra i pochi a fare tali sforzi.

Camponovo non risparmia infatti la propria critica verso gli altri operatori sanitari del Sottoceneri che “in questo momento in cui testare, isolare i positivi e mettere in quarantena i contatti è l’unica possibilità che abbiamo per rallentare l’esplosione dei casi si sono semplicemente defilati per godersi un paio di giorni di vacanza, che pagheremo con gli interessi nelle settimane a venire”. A parte la Moncucco e alcune farmacie, solamente il Civico e il check point della città di Lugano svolgono questi test nella regione, tra l’altro con orario ridotto rispetto alla clinica luganese.

Secondo Camponovo la situazione necessita un cambiamento di paradigma. “Bisogna rientrare in una modalità di gestione di un’emergenza, perché il numero dei contagi è quasi quadruplicato nelle ultime settimane e probabilmente continuerà ad aumentare. Posso capire che vi siano le festività e che oltretutto oggi sia domenica, ma questa è una situazione d’emergenza, non tanto lontana da marzo 2020. Anche noi abbiamo dovuto mobilitare diverso personale che avrebbe di gran lunga preferito rimanere a festeggiare con le proprie famiglie”.

Il direttore della clinica ribadisce che si sta cercando di fare il possibile per venire incontro ai bisogni della popolazione, ma che purtroppo i lunghi tempi d’attesa saranno inevitabili. Nella giornata di ieri tra le persone in attesa vi sono stati dei comprensibili malumori, ma salvo qualche caso di “comportamento scortese verso il personale che ormai fanno parte del gioco” non vi sono stati particolari disordini, anche grazie ad una pattuglia della polizia passata a controllare durante le ore più intense.

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