
Nelle ultime settimane si è molto parlato di trasporto merci sulla ferrovia, tra la dismissione dell'autostrada viaggiante che trasportava i camion sulla ferrovia e anche la chiusura in Svizzera di 8 terminal di FFS Cargo, due dei quali in Ticino a Lugano e Cadenazzo, facendo così rimanere solo quello di Stabio. Uno scenario che ha portato anche il sindaco di Valmara Jgor Zocchetti a scrivere direttamente al consigliere federale Albert Rösti, chiedendo sensibilità sul tema. Si tratta di una fra le tante prese di posizione già inoltrate a Berna da quasi tutti i Comuni del Basso Ceresio e Mendrisiotto.
Zocchetti: "25mila camion in più all'anno nella regione"
Tornando al sindaco di Valmara, ci ha spiegato che la presa di posizione - sottoscritta dall’intero Municipio – ha l’obiettivo di chiedere appunto al consigliere federale di tornare sui suoi passi, “ovvero non chiudere i due terminal di Cadenazzo e Lugano-Vedeggio, perché a nostro avviso questa misura porterà un aumento esponenziale del numero di camion sulla sull'autostrada”. E la regione in questione, si sa, è particolarmente toccata dal traffico intenso sull’A2. Valmara e altri comuni temono quindi che con questa politica – che non permetterebbe quasi più ai camion o alle merci di attraversare la Svizzera su rotaia – comporterà un aumento del numero di camion sulle autostrade ticinesi, in particolare nel Mendrisiotto e Basso Ceresio. “Tant'è che si stima che nel Mendrisiotto, con la chiusura dei due terminal già menzionati, potrebbero esserci circa 25’000 camion in più all'anno. Già tutti noi conosciamo la situazione di traffico giornaliero”.
Poche armi a disposizione
Ed è purtroppo ormai risaputo che i Comuni quando si parla con la Confederazione hanno ben poche armi a loro disposizione. Una soluzione col Cantone è già stata presa in considerazione? “Per ora no. Ma la commissione regionale dei trasporti nel Mendrisotto e Basso Ceresio dovrebbe presentare a sua volta una presa di posizione. Poi, come sempre, l'unione farà forza. Se tutti noi, come sindaci del Mendrisiotto e del Basso Ceresio, scrivessimo una presa di posizione comune anche all'indirizzo del Consiglio di Stato, penso che qualcosa possa muoversi”. Ma la preoccupazione riguarda anche il territorio comunale di Valmara, che va dal lago fino alla montagna, spezzato dall’A2 e dal suo traffico. Ci sono quindi delle richieste specifiche? “In particolare, Maroggia e Melano sono molto toccati dalla presenza dell'autostrada, soprattutto il quartiere di Melano. Inoltre, si continua a parlare del progetto PoLuMe, ad oggi congelato e noi non sappiamo più nulla a riguardo. Siamo in attesa appunto che la Confederazione riprenda in mano il tutto, o meglio USTRA. Dovrebbe basarsi su uno studio redatto da un professore dell'Università del Politecnico di Zurigo”. In questi mesi, inoltre, è stata anche lanciata una petizione per chiedere al Consiglio di Stato “di farsi promotore portavoce nei confronti del Consiglio federale e dunque di USTRA sul fatto di tutelare il paesaggio del Basso Ceresio e del Mendrisiotto, facendo in modo che l'autostrada venga integrata meglio nel paesaggio con delle coperture. Ma ora sentiamo parlare di un ulteriore aumento del traffico a causa di FFS Cargo”.
Svuotamento del Ticino
E la conferma è arrivata anche da Luca Benato del sindacato dei macchinisti (VSLF) che ha parlato con il Corriere del Ticino. Secondo lui, nella migliore delle ipotesi, ci saranno 90 camion in più al giorno nel Mendrisiotto; nello scenario peggiore, fino a 25'000 transiti aggiuntivi all’anno attraverso il San Gottardo, come detto anche da Zocchetti. Questo a causa della dipendenza dal terminal privato di Stabio, le cui condizioni potrebbero non essere accettate da tutti i clienti. I sindacati temono inoltre un progressivo svuotamento del Ticino a favore della Svizzera centrale. E sul fronte occupazionale avvertono: il piano attuale è solo la prima fase, con altri 400-500 posti a rischio entro il 2030. Anche il consigliere nazionale Bruno Storni (PS) esprime preoccupazione al foglio di Muzzano: la politica di trasferimento dalla strada alla ferrovia è in una fase critica, mentre i transiti pesanti tornano a crescere. Storni chiede una revisione della strategia federale e propone di legare la tassa sul traffico pesante a obiettivi misurabili, da inasprire se non raggiunti. Lunedì, i vertici di FFS Cargo saranno ascoltati dalla deputazione ticinese e dalla Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale. La chiusura di otto terminal, compresi quelli ticinesi, ha infatti colto tutti di sorpresa, anche a Berna.