Ticino
Festival dei diritti umani: +20% di visitatori
Festival dei diritti umani: +20% di visitatori
Festival dei diritti umani: +20% di visitatori
Redazione
8 anni fa
Cresce il pubblico alla quarta edizione del Festival organizzato a Lugano, conclusosi ieri dopo 6 giorni di proiezioni

Film di qualità, ospiti di rilievo e un pubblico in crescita attento e partecipe. Così la quarta edizione del Film Festival Diritti Umani Lugano, che si è conclusa ieri sera dopo 6 giorni di proiezioni, si conferma un evento importante, ancorato al territorio e un appuntamento cinematografico di spessore per la città e il Cantone. Un festival che quest'anno ha registrato un aumento del 20% di visitaori, tra i quali si contano oltre 2000 studenti provenienti dagli istituti superiori professionali e universitari della Svizzera italiana, fanno sapere gli organizzatori in una nota.

Il motore del Festival è la scelta cinematografica, con dibattiti ricchi di spunti che hanno visto anche momenti particolarmente vivaci fra i giovani delle scuole. Una scelta cinematografica che include film recenti, che utilizzano linguaggi capaci di arrivare con immediatezza a un pubblico eterogeneo. Un giro del mondo in 21 film, che hanno focalizzato l’attenzione sui fondamentali e inalienabili diritti dell’uomo, evidenziando similitudini fra vite e vicende di paesi anche molto lontani.

Fra i momenti più significativi l’incontro con il medico lampedusano Pietro Bartolo in occasione del film The Good Postmam di Tonislav Hristov sui temi della migrazione e della corretta informazione; tema che è ritornato nella proiezione e nell’incontro di Another News Story, con il regista Orban Wallace presente in sala insieme a uno dei protagonisti, il rifugiato Omid Ahmadi. Di libertà di stampa si è parlato a fondo con il giornalista Jérôme Bastion per il film che lo vede protagonista, Dönüş–Retour di Valeria Mazzucchi, agli albori della dittatura turca, e ancora la negazione della libertà intellettuale insieme al regista Askold Kurov con il suo The Trial – The State of Russia vs Oleg Sentsov.

Grandi catalizzatori di emozioni i due film che hanno visto lo sport motore di riscatto e libertà, con il calcio al centro di The Workers Cup di Adam Sobel, e con Gaza Surf Club di Philip Gnadt e Mickey Yamine, l’appassionante avventura dei giovani che nella striscia trovano spazi di libertà nel mare, ben rappresentata da Mohammed Mutter, ospite del dibattito, giovane impegnato e fuoriuscito da Gaza.

A fare da corollario la mostra Quickgold, la consegna del premio giornalistico Carla Agustoni e il #PartyWithldilLugano in collaborazione con Amnesty International.

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