
L’Unione Europea è spesso criticata per i suoi costi e i suoi sprechi, tra auto blu e privilegi della cosiddetta “casta” degli europarlamentari. Ma non sono solamente i membri eletti a godere del sistema UE: in esclusiva per Ticinonews, un ex funzionario racconta i suoi anni tra le istituzioni europee.
Dove hai lavorato per l’UE?Per la Commissione Europea a Lussemburgo, nel settore legale di un’istituzione che si occupava di alcune operazioni in una particolare regione europea. Sono stato lì per quasi quattro anni: posso tranquillamente affermare che siano stati i più divertenti della mia vita…
Prima di parlare degli sprechi, vorrei chiederti: l’UE è davvero utile o al servizio dei cittadini?Parla per il mio caso: l’istituzione per la quale ho lavorato era molto specifica, i progetti quindi erano concreti e vedevamo con i nostri occhi paesi che sfruttavano i finanziamenti nel modo giusto. Certo, poi c’erano paesi come l’Italia che non capivamo come utilizzassero tutto l’aiuto ricevuto dall’UE.
Che orari facevi a lavoro?Beh, indicativamente dalle 9.30 alle 17, con il venerdì che finivamo alle 16. Ma erano orari, per così dire, “elastici” con tante pause caffè e pranzi che duravano anche due ore…
A proposito, pagavate i pranzi?Noi dipendenti sì, sebbene i prezzi fossero ultra vantaggiosi per un paese come il Lussemburgo, che come costo della vita non si differenzia molto dalla Svizzera. Per intenderci, un pasto completo compreso di bere non costava più di 10 euro.
Era l’unico vantaggio di cui godevate?Assolutamente no! I figli dei dipendenti avevano diritto alla scuola europea gratuita. Parliamo di una scuola prestigiosa che costa ai “normali cittadini” 15mila euro l’anno. Inoltre non pagavamo le tasse e avevamo all’interno delle istituzioni dei medici che ci permettevano di risparmiare non poco sulle spese della sanità. Ma il benefit più importante era la “consiergerie”: una zona dove potevamo portare i nostri vestiti a lavare e c’era a disposizione una palestra e una piscina. Inoltre all’interno potevamo acquistare, a prezzi irrisori profumi e cosmetici, spedire pacchi postali e acquistare, ovviamente con prezzi speciali, viaggi.
A quanto ammontava lo stipendio?Quando avevo cominciato prendevo 3'500 euro, che dopo pochi mesi sono diventati subito dopo 5'000 euro. Che erano già un salario di tutto rispetto, soprattutto dal momento che andavamo in Germania, o più raramente in Francia, a fare la spesa. Ma non era solo per i soldi che lavorare in Commissione Europea era piacevole…
Vale a dire?Facevamo un sacco di feste in ufficio. La festa di Natale era poi il caos allo stato puro, con musica e attività in tutti gli spazi comuni. E poi ho avuto anche la fortuna di essere a Lussemburgo durante le Olimpiadi degli uffici…
Cosa?Ogni 5 anni circa organizzano delle Olimpiadi con tutte le varie discipline. E’ qualcosa di incredibile: i dipendenti durante gli orari di lavoro entrano in ufficio in divisa perché poi devono andare ad allenarsi. E questo per un mese intero! La cosa paradossale è che molti di loro magari si fanno male e non si presentano a lavoro per diversi giorni, o addirittura settimane, a causa degli infortuni causati nelle gare svolte durante gli orari di lavoro…
Sembra davvero assurdo…Non quanto la festa di fine Olimpiadi, dove ho visto succedere di tutto: anche gente che si imboscava in ufficio. E non oso immaginare per quale motivo…
Insomma, vi divertivate.Alcune attività che sfociavano erano al limite del delirio. Una volta hanno fissato dei cavi tra i palazzi dell’UE per fare la zip line, con i miei colleghi che si lanciavano nel vuoto… Sembrava un centro vacanze: dopo pranzo spesso anziché rientrare in ufficio si partecipava a giochi di gruppo nelle sale conferenze, come dei quiz televisivi…
Ma se questa era la quotidianità… perché è voluto andare via?Devo precisare che ci sono anche persone serie e molto preparate, che danno un senso all’Unione Europea,. C’è però questa tendenza abbastanza discutibile da parte di molti dipendenti che non hanno inteso bene l’importanza dell’UE. Detto questo, avevo ricevuto qui in Svizzera un’offerta davvero importante da parte di una multinazionale che, dopo tanti tentennamenti, ho deciso di accettare. Devo ammettere che il “cazzeggio” europeo un po’ mi manca, ma credo che la mia scelta sia stata quella corretta…
MS
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