
Man mano che passano le ore, si arricchiscono di nuovi dettagli le indagini attorno al grave fatto di sangue avvenuto ieri mattina ad Agno. Per ore, nella giornata di ieri, la polizia ha cercato l’arma del delitto nel Vecchio Vedeggio, corso d’acqua situato nei pressi del luogo dei fatti. Come anticipato dalla Rsi, l’arma utilizzata sarebbe un fucile con le canne accorciate. Secondo quanto riferito dalla Regione, l’arma è stata ritrovata solo nel pomeriggio di oggi. Si tratterebbe proprio di un fucile Flobert con la canna accorciata.
Un rapporto travagliato
Emergono inoltre nuovi elementi sul rapporto fra il 22enne vittima e lo sparatore 49enne, che appare ormai assodato essere, in base alle informazioni da noi raccolte, il padre del 22enne. La famiglia abita a Rovio da moltissimi anni, dove il giovane è cresciuto. Il padre fa il giardiniere e da poco ha aperto un’altra attività sempre nel settore.
Questioni di droga?
Sul posto oggi a Rovio abbiamo visto al lavoro i cani antidroga. La polizia ha anche raccolto delle piante, è quindi verosimile che gli stupefacenti giochino un ruolo in questa vicenda. Stando a voci di paese, poi, sia il padre che il figlio ne facevano uso. C’è chi ci ha raccontato di liti in casa e la Rsi ha rivelato come i dissidi di ieri tra i due fossero legati a un furto.
Si confida negli interrogatori
Le indagini proseguiranno quindi con gli interrogatori, a cui presto potrebbe rispondere anche la vittima: le sue condizioni infatti sono migliorate. Resta ancora da chiarire il movente.
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