
L’intervento del presidente Zelensky si è aperto con i ringraziamenti di rito, per poi proseguire sull’importanza della conferenza di Lugano: “Qui vengono mossi i primi passi per la vittoria storica della democrazia”. Infatti, prosegue il Presidente, “la Russia non solo vuole distruggere la nostra indipendenza, ma provocare uno scontro ben più ampio, contro l’Europa e il mondo democratico. Questo scontro mira a provare la debolezza dell’Europa”.
Gli edifici distrutti e conseguenze umane
Il discorso di Zelesnky ha poi denunciato le distruzioni di scuole e ospedali perpetrate dall’esercito russo: “In 4 mesi di invasione su larga scala 3202 edifici legati all’educazione sono stati distrutti”. Secondo lo stesso, la distruzione dei “luoghi di socializzazione dei bambini” sono da interpretare come la volontà della Russia di dimostrare “di aver la possibilità di distruggere le occasioni di umanità”. Tutto ciò servirebbe a provare l’incapacità dei regimi democratici di garantire una vita normale alle persone.
“Uccidere la sensazione di casa”
Si è in seguito passati a parlare dei danni che sono stati inflitti agli edifici residenziali. Secondo Zelensky, questi non sono obiettivi puramente militari. Nel colpire le abitazioni, l’intenzione di Mosca sarebbe quella di “uccidere la sensazione di trovarsi a casa”. In questo senso, il presidente ucraino ha inoltre voluto portare l’attenzione all’aspetto umano del conflitto: “quanti, dei milioni che hanno dovuto lasciare casa, potranno ritornare? Nel corso dell’aggressione, che infuria tutt’ora, più di 80’000 obiettivi sono stati colpiti. Quando vediamo queste distruzioni vediamo rovine, mattoni. Ma dovremmo vedere i sogni, le risate che sono resi impossibili. Dovremmo vedere i bambini, la cui vita è stata compromessa”.
La ricostruzione a lungo termine
Per i motivi sopracitati, la ricostruzione dell’Ucraina “non è un progetto locale”. Questa sarebbe “una missione di tutte le democrazie”. E la ricostruzione dell’Ucraina dovrà ruotare intorno a diversi principi chiave: “un massimo livello di sicurezza, progresso tecnologico, utilizzo di tecnologia rinnovabile, trasparenza e radicamento nella vita economica ucraina”. Per questo motivo, lo sguardo - continua il presidente - dev’essere anche a lungo termine, per lo sviluppo di nuove imprese, nuovi posti di lavoro, ma anche delle istituzioni”. Il processo sarebbe inoltre un’occasione per i paesi e le compagnie stranieri che vi partecipano, “creando milioni di connessioni tra i paesi europei”. Inoltre, “ogni città ricostruita servirà da testimonianza storica dell’aiuto fornito dai paesi esteri”.
Il bisogno di cominciare subito
Nella parte conclusiva del suo discorso, Zelensky ha messo l’accento sull’importanza di agire velocemente, ora che “l’inverno si sta avvicinando”. Inoltre, ha affermato che “finché ci saranno rovine, finché l’aggressore può sperare di distruggere le basi della vita, il conflitto continuerà”. In questo senso, “la ricostruzione è un grande contributo alla pace, e una dimostrazione della maggior forza del mondo democratico”.
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