
Titoli di Stato americani per un valore di 125 miliardi di dollari. Con questi titoli di credito tre persone si sono presentate ad uno sportello dell’UBS di Lugano tentando di proporre al cassiere l’affare. Come ha riferito la RSI i tre sono stati arrestati. Si tratta di due cittadini italiani e una donna filippina.Il tentativo dei tre è risultato particolarmente goffo. Per prima cosa ben difficilmente chi dovesse possedere una tale quantità di denaro si rivolge allo sportello. Piuttosto si organizza un incontro con un consulente.Inoltre la questione dei titoli di Stato americani risalenti agli anni Trenta e dal valore immenso è trita e ritrita. Periodicamente si presentano negli uffici delle banche oppure di altri intermediari finanziari personaggi fiabeschi che propongono questi titoli. Soprattutto come garanzia a richieste di prestiti. Oltre ai titoli americani sono molto diffusi anche titoli di Stato brasiliani o di compagnie petrolifere statali, anche loro con valore di svariate decine di miliardi di dollari.Ciclicamente questi falsi titoli di credito venivano presentati presso uffici o sportelli di banche o altri intermediari finanziari e sempre a questi personaggi non si concedevano più di cinque minuti, congedandoli senza troppi complimenti.Ora però le regole sono cambiate. Di fronte a proposte di questo tipo l’intermediario finanziario è obbligato ad informare immediatamente chi di competenza, in ossequio alla legge antiriciclaggio. Forse i tre arrestati a Lugano non si erano aggiornati sulle novità legislative svizzere.MM
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