LUGANO
Esperti e scienziati da tutto il mondo a Lugano per combattere i linfomi
Redazione
un giorno fa
Numeri da record per il Congresso sui linfomi in corso a Lugano. Franco Cavalli: "Alcuni pernottamenti anche a Como e Varese, in Ticino non c'era spazio per tutti".

Nonostante qualche defezione dovuta ai conflitti in Medio Oriente, sono tra i 4'200 e i 4'300 i medici, ricercatori, biologi e rappresentanti di case farmaceutiche provenienti da tutti e cinque i continenti che sono confluiti a Lugano in occasione della 18esima Conferenza Internazionale sui Linfomi Maligni, iniziata martedì e che terminerà sabato. A confermarlo ai microfoni di Ticinonews il promotore, il medico e presidente della fondazione IOR Franco Cavalli, che parla di numeri da record: "Abbiamo anche avuto il 20% in più di riassunti scientifici che ci sono stati mandati da parte di partecipanti che avevano qualcosa di importante da presentare. Questo che ci ha creato qualche difficoltà perché abbiamo potuto accettarne solo il 13%. Una selezione estremamente severa, ma non avevamo più posto". Un successo enorme quindi per l'evento, il cui obbiettivo ci è stato spiegato dall'ematologo Davide Rossi, membro del Comitato organizzativo: "Aumentare le possibilità di cura, e anche migliorare le qualità di vita, soprattutto in pazienti fragili. In questo contesto l’obbiettivo è togliere la chemioterapia e usare solo medicamenti che sfruttino il sistema immunitario o le terapie targeted". Proprio queste terapie targeted - che mirano a bloccare le cellule tumorali colpendone gli ingranaggi - sono tra i tre temi caldi presenti nei testi scientifici dell'edizione di quest'anno, insieme all'applicazione dell'intelligenza artificiale nelle diagnosi e all'immunoterapia - volta a impedire alle cellule del tumore di "scappare" dalle cellule antitumorali che i pazienti hanno nel loro sistema immunitario.

Alberghi pieni da Locarno a Varese

Si tratta chiaramente di un evento economicamente importante per la città e per tutto il Cantone. Si stima che l’indotto economico generato sia sui 10 milioni di franchi, con migliaia di pernottamenti nelle strutture alberghiere. "La situazione per noi è un po' migliorata dopo l'apertura della galleria del Ceneri, che ci ha permesso di usare anche gli alberghi del Locarnese. Ciononostante, purtroppo, non tutti ci stanno in Ticino, più o meno il 10% deve quindi pernottare a Varese o Como". Un'altra sfida è quella del traffico, ma questa volta la situazione è migliore per via della fine della scuola e dalla giornata festiva del Corpus Domini, conferma Cavalli. Il vero problema è stato quello logistico: ci si è dovuti organizzare su più spazi per poter ospitare così tante persone, dal Palazzo dei Congressi, all'USI, con trasmissioni online e anche piazzando delle roulotte noleggiabili vicino all’Asilo Ciani per delle sale riunioni. Un enorme impegno organizzativo per cui c’è stata anche una visita dall'amministrazione federale. "Sono venuti per vedere come riusciamo a risolvere il problema logistico, perché tra un anno organizzeranno una grande conferenza internazionale e vorrebbero usare qualcosa di simile al nostro grande tendone. Erano entusiasti e penso che grazie all'esempio da noi dato sceglieranno Lugano invece che Zurigo o Ginevra". Tornando al convegno, in estate si tireranno le somme e dall’autunno si inizierà già a pensare alla prossima edizione, nel 2027.