
I monti di Costa hanno osiptato, negli scorsi giorni, le esercitazioni del SAS di Locarno, organizzate in collaborazione con il Soccorso Alpino Italiano della Val D'Ossola.
Tre gli scenari ricostruiti. Nel primo, l'obiettivo era soccorrere due persone all'interno di un impianto fune bloccato. A complicare le cose, la difficoltà motoria dei due che, a causa di un precedente infortunio alla colonna vertebrale, presentavano problemi agli arti inferiori.
Nella seconda simulazione, invece, la sfortunata vittima era un parapendiista, la cui vela era rimasta attorcigliata ad un cavo metallico. Troppo semplice? Decisamente no, perchè il cavo era sopseso a 30 metri dal letto di un fiume.
Decisamente attuale il terzo scenario: un "fungiatt" rimasto bloccato contro una parete rocciosa molto impervia, dopo una scivolata di 40metri. Impegnativa l'azione di soccorso: discesa con barella-portantina fino al fondo valle, attraversamento di un fiume con l’ausilio di una teleferica improvvisata e infine risalita di 50 metri su terreno impervio, con tanto di argano per trasportare il malcapitato.
Un ringraziamento particolare al signor Dillena Arnaldo, per aver messo a disposizione l’impianto a fune che da Costa porta sui monti di Cremaso.
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