Ticino
Eredita 2 miliardi di lire, ma non valgono più niente
Eredita 2 miliardi di lire, ma non valgono più niente
Eredita 2 miliardi di lire, ma non valgono più niente
Redazione
8 anni fa
Dopo il ritrovamento all'UBS di Lugano, una casalinga ha iniziato una battaglia legale con la Banca d'Italia

Sta facendo discutere in Sicilia la vicenda di una 43enne casalinga di Messina che nel luglio scorso è venuta a Lugano per aprire una cassetta di sicurezza ereditata dallo zio paterno, deceduto celibe e senza figli.

All'interno della cassetta di sicurezza presso l'UBS di Lugano la donna ha trovato ben 2 miliardi di lire, tra banconote di vario taglio e titoli di Stato. Felice del ritrovamento, si è subito recata agli sportelli di Bankitalia per la conversione del denaro in euro, ma le è stato detto che non era più possibile. Il termine decennale per il cambio delle lire in euro era infatti fissato al 2012.

La donna si è quindi affidata a un avvocato per far valere i propri diritti. A detta del legale, il termine decennale deve valere dal momento in cui "il soggetto è posto in grado di far valere il proprio diritto", quindi dal giorno del ritrovamento delle somme in lire.

Negli scorsi giorni l'avvocato ha quindi inviato una lettera alla Banca d'Italia, chiedendo il versamento alla sua assistita di un totale di 1'032'913,80 euro e minacciando ulteriori azioni in caso di risposta negativa.

In molti attendono di conoscere la risposta della Banca d'Italia, anche perché si stima che in Svizzera si trovino ancora ben 5'000 miliardi di lire. Tutti soldi che al momento non è possibile cambiare in euro, ma che i proprietari non hanno nessuna intenzione di conservare in qualità di pezzi da collezione.

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