Ticino
Energie rinnovabili, “gli incentivi non mancano”
Immagine Shutterstock
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Ginevra Benzi
3 anni fa
Per Michele Fasciana, capoufficio aria, clima ed energie rinnovabili, “siamo una società energivora”, ma l’abbandono dei combustibili fossili in favore del rinnovabile “è un obiettivo comune”

Già prima dello scoppio della guerra russo-ucraina la Svizzera si era mobilitata per attuare dei cambiamenti nel settore energetico attraverso la sostituzione dei combustibili fossili. Un tema su cui sia la Confederazione sia il Canton Ticino “si stanno chinando da anni”, ha ribadito Michele Fasciana, capoufficio aria, clima ed energie rinnovabili del Canton Ticino, ai colleghi di TeleTicino, aggiungendo che “c’è anche stata la strategia energetica a livello federale, dove si è fatto un progetto di revisione della legge federale sul CO2”.

Misure cantonali
Anche a livello cantonale, spiega Fasciana, ci si è attivati attraverso la modifica della legge cantonale sull’energia, approvata lo scorso anno dal Parlamento, così come con il piano energetico cantonale, ancora in aggiornamento. “Questo per far intendere che si sta lavorando su questo tema, su cui ci siamo chinati anni fa e su cui continueremo a rimanere chinati, perché l’abbandono dei combustibili fossili è un obiettivo comune” dice Fasciana.

Le energie rinnovabili saranno sufficienti?
“A lungo termine questo tipo di energie basteranno. Ma il ‘se basteranno’ non è un tema” dice Fasciana “lo è invece ‘ci saranno abbastanza infrastrutture per sfruttare le energie rinnovabili affinché si possa coprire tutto il fabbisogno di energia?’”. Secondo il capoufficio siamo una società molto energivora, ovvero una società che sfrutta energia in qualsiasi forma (elettricità, calore, spostamenti), “che ci porta a un’elettrificazione della nostra società”; basta infatti pensare all’elettrificazione della mobilità, sia privata che pubblica, treno in primis. Per quanto riguarda i veicoli privati “l’ibrido sta diventando lo standard; quando si acquista un’auto si cerca di spingere sull’elettrico”. Guardando invece le abitazioni, queste utilizzano sempre più spesso le termopompe, “un riscaldamento che sostanzialmente utilizza elettricità per valorizzare maggiormente il calore ambientale, ma anche il fotovoltaico”. Quello che Fasciana ci tiene però a precisare è che “non c’è un’energia rinnovabile, ci sono “Le” energie rinnovabili: non c’è una infatti sola soluzione, non possiamo focalizzarci solo sul sole sperando che questo basti. Dobbiamo darci una paletta di possibilità e fonti, perché solo tutte insieme riusciranno a darci ciò che noi richiediamo”.

Incentivi cantonali
Il Cantone offre incentivi in svariate forme, come quelli per gli impianti fotovoltaici, che sono fra i più conosciuti, spiega Fasciana. “Ci sono degli incentivi a livello federale, a cui si aggiungono gli incentivi cantonali: il fotovoltaico è quindi sostenuto già da tempo”. L’anno scorso si è anche dato il via a un nuovo pacchetto di incentivi che vertono sul risanamento degli edifici, il quale permette un minor consumo grazie a isolazioni e involucri termici. Ma si possono ottenere incentivi anche per la sostituzione dei propri impianti di riscaldamento, aggiunge Fasciana, come ad esempio quella di un impianto a energia fossile (es. caldaia a olio o impianto a gas) con una pompa di calore (impianti a pellet o – dove possibile – allacciamento a un rete di teleriscaldamento). Infine ci sono anche incentivi per l’energia solare e termina, così come incentivi per delle consulenze: “è bene che ogni proprietario prima di fare qualsiasi intervento si informi e sappia cosa è meglio fare per il proprio edificio per evitare sprechi di denaro”, conclude l’esperto.

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