
La risposta a tutti i problemi di approvvigionamento energetico della Svizzera, non si trova sopra le nostre teste. Secondo uno studio condotto dal direttore del centro di ricerca energetica dell’EMPA, Andreas Züttel, ci vorrebbe 12 volte l’attuale superficie di tetti del paese per coprire i consumi.
Energia sotto sfruttata
Ma c’è un però, perché oggi il potenziale dell’energia solare rimane parecchio sotto-sfruttato. Lo conferma ai microfoni di Ticinonews anche Kim Bernasconi, membra di comitato di Swissolar. “C’è uno studio di SvizzeraEnergia che ha valutato il potenziale dell’energia solare in Svizzera. È un potenziale enorme e ora usiamo solo il 4%. Ma adesso le persone vogliono davvero cambiare la fonte di energia rinnovabile. Dalla nafta o gas intendono andare verso la termopompa e i pannelli solari”, sottolinea.
Energia non più sicura
Questo cambiamento si vede soprattutto dall’inizio del 2022 a causa della pandemia prima e della guerra poi. “Le persone erano a casa e vedevano quanto si consumava. Con le notizie della guerra, invece, ciò che ha toccato i cittadini sono state le notizie legate all’approvvigionamento dell’energia, che non era più sicuro come prima”, spiega. Proprio nel solco dell’ormai celebre conferenza stampa di Simonetta Sommaruga dello scorso 17 febbraio, quando veniva presentato un piano per garantire l’approvvigionamento energetico del paese, va letta la comunicazione di oggi del programma SvizzeraEnergia che sosterrà gli studi di fattibilità dei Comuni che intendono realizzare impianti fotovoltaici sugli edifici pubblici. “C’è un grande potenziale, possono fare ancora tanto anche per spingere i privati a farlo”, sottolinea.
Interesse a livello economico
Ma un normale proprietario di casa ci guadagna davvero ad installare dei pannelli fotovoltaici? “Prima era interessante solo per una questione ambientale, ora lo è anche a livello economico. L’impianto si può ammortizzare anche in dieci anni e dopo è tutto guadagno, e il tasso di interesse è molto interessante”, conclude.
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