Ambiente
Energia: In Ticino le basi per una maggiore indipendenza ci sono
©Chiara Zocchetti
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Redazione
un mese fa
È quanto sorto da un'intervista, condotta da Ticinonews, a Fabrizio Noembrini, direttore dell'associazione TicinoEnergia, con il quale abbiamo parlato di possibili soluzioni attuabili per aumentare l'indipendenza energetica Svizzera.

Leggendo la notizia della data simbolica, che sarà il 19 aprile, in cui la Svizzera esaurirebbe le proprie risorse interne di energia e inizierebbe a dipendere esclusivamente dall’estero, ci si chiede se le condizioni attuali del nostro Cantone e Paese possano prevedere una maggiore indipendenza futura. Per questo, abbiamo deciso di parlare con Fabrizio Noembrini, direttore dell’associazione TicinoEnergia, la quale offre supporto ai cittadini, comuni, professionisti e aziende per soluzioni energetiche sostenibili ed efficienti.

Idroelettrico e solare: i punti di forza del Ticino

Nel nostro Cantone il punto di partenza è positivo. «In Ticino abbiamo una grande produzione da idroelettrico, storicamente. Recentemente abbiamo anche assistito a un aumento dell’energia da fotovoltaico», ci ha spiegato Noembrini. Due fonti che rappresentano oggi le principali leve locali verso una maggiore indipendenza.

Un’indipendenza ancora lontana

Nonostante i passi avanti, la strada è ancora lunga. «L’indipendenza energetica è cresciuta, ma abbiamo ancora un forte grado di dipendenza. Circa del 70% dell’energia che consumiamo è importata e prevalentemente di origine fossile. Questo comporta anche delle emissioni di CO₂ e la relativa problematica dei cambiamenti climatici».

Come rafforzare l’autonomia energetica

Secondo Noembrini, per migliorare la situazione servono due interventi chiave. «Da una parte dobbiamo consumare in modo più efficiente, e questo porta a una maggiore elettrificazione del sistema. Dall’altra, è necessario produrre sempre più energia rinnovabile». Efficienza e produzione locale, quindi, come binomio per ridurre la dipendenza.

Le sfide del sistema: accumulo e flessibilità

Tra gli ostacoli principali allo sviluppo delle rinnovabili c’è la gestione dell’energia non utilizzata. «Il nostro sistema energetico deve evolvere. L’elettricità va sempre bilanciata, e possiamo agire su diversi fronti: ad esempio spostare i consumi con tariffe dinamiche, oppure pensare a sistemi di accumulazione. In Svizzera ne abbiamo la possibilità».

Guardare al sistema, non al singolo

Alla domanda su quale sia l’energia su cui puntare maggiormente, Noembrini invita a non cercare risposte univoche. «Non c’è una sola soluzione. Se agiamo come sistema, con una strategia chiara che ci permetta di monitorare, aumentare le rinnovabili e consumare in modo efficiente, allora avremo un quadro positivo per tutti».