
È come se fosse una giovane donna che percorre Lugano in lungo e largo, osserva la città, i dettagli, e anche luoghi meno conosciuti. È questa "Lu", la nuova rivista della Città di Lugano (sfogliabile anche online), spiegata da una delle co-curatrici del progetto: Magda Mandelli. La presentazione è avvenuta oggi, con il lancio della prima edizione della rivista. "Da un anno e mezzo ci siamo riorganizzati in città e lavoriamo come una redazione multimediale, creando storie principalmente per i canali digitali. Abbiamo però pensato che con una rivista potremmo prolungare la vita di queste storie (solitamente legata alle 48 ore tipiche dell’algoritmo) e valorizzarle su un supporto come la carta, che invita a rallentare e approfondire" afferma a Ticinonews il responsabile dell'Ufficio comunicazione della città Jan Trautmann, chiarendo che si tratta di un ulteriore modo per raccontare ed entrare in contatto con la cittadinanza.
Tra esperienze e realtà sconosciute
Nella prima edizione della rivista sono state coinvolte più persone: tramite interviste, ma è stata anche ceduta la penna a personalità che hanno raccontato qualcosa di Lugano, dal poeta Fabio Pusterla al giornalista Alan Friedman. Ma a chi è rivolta? "La rivista è rivolta a tutti i cittadini, ma anche a chi viene a visitarci, per far capire che Lugano è una città poliedrica, molto eterogenea, dal Camoghè al lago a Figino", ci dice il sindaco Michele Foletti. "Inoltre ha tante persone che vivono la città in modo diversi e ci sono realtà sconosciute che vogliamo raccontare". In ogni edizione verrà toccato un tema, e quello della prima è proprio l’invisibile: luoghi che non vediamo, ma che contribuiscono a definire l’identità della città. La rivista, che vista la riorganizzazione "non pesa sul budget cittadino", non avrà una cadenza regolare ma sarà pubblicata in base al tempo necessario per raccogliere i contenuti. Sarà poi gratuita e distribuita in 5'000 copie sparse nelle strutture cittadine ma anche in commerci e locali. "Questo ci permette di raggiungere quelle persone che non sono digitali e raccontare anche a loro queste storie", conclude Foletti.
La storia di Micky e Milan
Oggi il primo numero è stato presentato a Cassarate, dove da più di vent’anni anni Micky e Milan lavorano alla loro Osteria Alice. Lugano ha dato loro tanto, e prima di andare in pensione hanno voluto lanciare, tramite la rivista, un messaggio di bene. “Tutti siamo umani, ma essere umani umani è difficile. Per esserlo serve il contatto attivo con la gente, essere presenti, aiutare il prossimo, gioire quando si fa del bene a una persona, magari dandole un piatto o ascoltandola". Tutti, insomma, dovrebbero essere un più più umani.
