
Si parlava di Governo fotocopia, ma così non è stato. Non tanto per l'equilibrio tra i partiti, quanto per chi comporrà il prossimo esecutivo cantonale. Questa tornata elettorale ha comunque emesso importanti sentenze. Abbiamo provato a riassumerle dando le pagelle ai vari partiti.
Più Donne 3,5Si era proposto come partito che rivendicasse la capacità delle donne nel farsi valere e nel mostrare competenze anche sul piano politico. Invece da parte delle candidate si è visto poco o nulla, unica vera eccezione la leader Tamara Merlo che ha buone possibilità di essere riconfermata in Gran Consiglio. Per lei un ottimo risultato che alza il voto complessivo, perché se fosse per le sue colleghe di partito la pagella sarebbe decisamente più impietosa.
MPS 5Hanno corso da soli, ma i voti hanno dato loro ragione. Il Movimento per il Socialismo ha raccolto i frutti di 4 anni di battaglie, anche aspre, in Gran Consiglio. Quasi raddoppiato, grazie anche a una campagna social azzeccata, il risultato del 2015, con il seggio di Pronzini in Gran Consiglio praticamente certo e con la legittima speranza di ottenerne un secondo. Chissà, ad essere maliziosi, se poi gli eletti lasceranno spazio alle donne, come fatto dopo le elezioni comunali a Bellinzona...
Montagna Viva 3,5Sensibile perdita per il partito a difesa delle montagne, dopo l'ottimo risultato del 2015. Il compito di Germano Mattei era però arduo, ritrovatosi a lottare da solo e con una maggiore concorrenza a cui rendere conto. Il deputato uscente si è impegnato davvero tanto durante la campagna elettorale: scopriremo solo oggi se questo basterà a garantirgli la rielezione in Gran Consiglio, che si giocherà fino all'ultima scheda.
PS e GISO 4,5La paura di perdere il seggio è scemata praticamente subito dopo lo spoglio dei primi comuni. Il PS registra un importante aumento di voti, riconfermando Manuele Bertoli e avendo dato molta visibilità a Laura Riget e Fabrizio Sirica, due giovani che rappresenteranno il futuro del partito. Bertoli, la cui votazione personale non è stata per niente eccezionale, dovrebbe ringraziare sentitamente la dirigenza che gli ha messo a disposizione dei candidati che si sono dati da fare in modo egregio per il bene del partito.
PLR 3,5L'obiettivo raddoppio è fallito anche quest'anno. Con l'aggravante che l'occasione era davvero ghiotta. La lista non era forte come quella di 4 anni fa, dove il Plr era sceso in campo la "meglio gioventù", inoltre è emersa di nuovo la spaccatura con l'ala radicale del partito, più impegnata a sostenere il PS che i propri candidati. L'aspetto positivo è che il Plr ha messo sullo scacchiere e fatto crescere altri due giovani, Sebastiano Gaffuri e Alessandro Speziali, in ottica 2023. Ma la brillante riconferma del seggio di Vitta ha comunque un sapore agrodolce.
Verdi Liberali 4Verrebbe da pensare che l'onda verde abbia colpito più i Verdi Liberali che i Verdi veri e propri. Lo 0,94%, che se fosse confermato per il Gran Consiglio potrebbe farli lottare per un seggio, è quasi un miracolo per dei candidati certamente validi ma che hanno fatto davvero poco durante la campagna elettorale.
Per un Cantone rispettoso dei suoi minori 1Buoni propositi, ma chi li ha visti?
PPD 5Wind of change. Non solo perché Paolo Beltraminelli cede il testimone a Raffaele De Rosa, ma anche perché, dopo tanti anni di tendenza negativa, il PPD vede la maggiore crescita tra i partiti di Governo. Sarà interessante capire se questo aumento si rifletterà anche in Gran Consiglio, dal momento che i candidati in lista per il Consiglio di Stato non corrono per il legislativo. Ma di certo questa tornata elettorale è incoraggiante per i popolardemocratici.
PC 4-Se gli ex colleghi dell'MPS festeggiano, in casa comunista si sorride meno. La lista era valida, ma i comunisti hanno fatto i conti con il correre da soli dopo un divorzio non proprio amichevole con Pronzini & Co. Un risultato che lascia qualche timore in ottica Gran Consiglio, con il seggio di Massimiliano Ay che potrebbe essere a rischio.
Lega Verde 4Verranno ricordati per gli orribili gilet verdi e per il ricorso vinto da Xenia Peran sulla sua candidatura, che ha generato il caos delle schede elettorali. Per il resto, poco o nulla. Eppure anche loro rischiano di conquistare un seggio in Gran Consiglio. L'onda verde ha colpito anche loro?Verdi 3Male, molto male. Dopo la debacle del 2015, i Verdi speravano di risollevare la china, sfruttando l'onda verde che ha favorito i partiti ecologisti in tutta la Svizzera. Sostengono da mesi il contrario, ma sembra che il partito non si sia ancora del tutto ripreso dalle spaccature interne della scorsa legislatura. E ora c'è da guardare con apprensione le votazioni per il Gran Consiglio.
Lega dei Ticinesi/Udc 4La Lega è riuscita a riconfermare i due seggi, l'obiettivo è stato quindi raggiunto. Ma è difficile essere del tutto soddisfatti di questo risultato, che vede un importante calo di voti nonostante l'alleanza con l'Udc. Daniele Caverzasio vince al fotofinish il confronto interno con Piero Marchesi, che darà migliori margini di manovra alla Lega in ottica federali. Mentre l'Udc adesso guarderà con attenzione i risultati del Gran Consiglio, dove è quasi scontata l'esclusione di volti illustri del partito.
Bello Sognare 4,5Era un partito con nessuna chance di elezione. Ma intanto Harry Herber ha fatto meglio di tanti candidati ben più quotati. E lo ha fatto da vero signore, mostrando un'educazione e un rispetto rari nell'ambiente politico odierno. Chapeau.
MS
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