Ticino
Elezioni 2015, l'avanzata dei "neofiti" e delle donne
Elezioni 2015, l'avanzata dei "neofiti" e delle donne
Elezioni 2015, l'avanzata dei "neofiti" e delle donne
Redazione
6 anni fa
L'Osservatorio della vita politica pubblica un'analisi della tornata elettorale: "I partiti sempre importanti per le liste"

Come si diventa candidati alle elezioni del parlamento cantonale? Come si svolge la campagna elettorale dei candidati? Qual è il profilo degli eletti? In che senso i candidati e gli eletti rappresentano le preoccupazioni e le opinioni degli elettori? A questi quesiti ha cercato di rispondere l'Osservatorio della vita politica cantonale dell'Università di Losanna, che ha pubblicato un'analisi delle elezioni ticinesi del 2015, a pochi mesi dal prossimo rinnovo dei poteri cantonali. Lo studio, presentato stamane in conferenza stampa a Bellinzona, si basa su un campione rappresentativo di 390 candidati e mostra diverse continuità con il passato e alcune novità.

Il ricambio parlamentare è in continuità con il recente passato, evidenzia lo studio. Nel 2015, 24 deputati in carica non si sono ricandidati mentre 32 nuovi candidati, non in carica, sono stati eletti in Gran Consiglio. Di converso, nonostante il ricambio, essere un uscente continua a essere vincente.

Nella fase di elaborazione delle liste, il peso dei partiti rimane forte: "Le candidature spontanee rimangono una minoranza rispetto a quelle sollecitate dai responsabili delle liste. Nella promozione della propria candidatura in campagna elettorale, l’insieme dei candidati punta a dialogare direttamente con il territorio attraverso i mezzi tradizionali (partecipazione a riunioni, assemblee e comizi). Il web è importante ma non è ritenuto sufficiente".

Il 2015 ha rappresentato un'occasione importante per i neofiti della politica, una "novità rispetto alle precedenti tornate elettorali". Infatti, coloro che ricoprivano o hanno occupato cariche comunali, cantonali o di partito prima delle elezioni, rappresentavano una quota inferiore. Ciò valeva per tutte le liste e in particolare per quelle del PLR e del PPD, che hanno impresso un ringiovanimento alle rispettive candidature che si è riflesso anche sugli eletti.

Le elezioni di tre anni fa saranno soprattutto ricordate per l’avanzata significativa delle donne elette in Gran Consiglio, che ha permesso loro di raggiungere la quota più elevata dal 1971 (24,4%). In particolare la metà delle donne elette figura nelle fila della Lega dei ticinesi e del Partito socialista.

In generale una formazione elevata ha favorito un maggiore successo. Inoltre, più che in passato, chi esercitava una professione di tipo “politico” (funzionari di associazioni, sindacalisti, municipali ecc.) ha avuto più chance di successo nel 2015.

La fascia di età più premiata è stata quella tra i 31 e 45 anni, diversamente dal 2011, quando le maggiori chance le avevano avute i candidati tra i 46 e 65 anni.

L’analisi ha inoltre permesso, per la prima volta, di confrontare le opinioni dei candidati e degli eletti al parlamento con quelle degli elettori, sulla base di un’analoga indagine svolta presso i cittadini ticinesi in occasione delle elezioni del 2015. I risultati mostrano una convergenza complessiva, con alcune divergenze, in particolare sull’ordine di priorità dei problemi da risolvere (il tema dei frontalieri risultava più sentito fra gli elettori che fra i candidati e gli eletti nel loro complesso), sul rapporto con l’Italia e sull’UE.

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