
“La situazione non è simpatica. È seria e tesa.” Così Giovanni Leonardi, presidente di Aet, ha riassunto la situazione all’interno di Ticinonews. “I motivi -ha detto- sono di carattere straordinario e sono di dimensioni europee. La Svizzera sta subendo questa situazione.” Leonardi ha spiegato le cause principali di questa situazione: “da lunedì la Russia ha ridotto del 60% le forniture di gas verso l’Europa, per cui le centrali a gas ricevono meno carburante”. Inoltre, “la metà del parco nucleare francese è fuori servizio a causa di manutenzioni straordinarie o ammodernamento, e infine ci sono siccità e poco vento, specialmente nel nord dell’Europa. È un cumulo di circostanze straordinarie relativamente insidioso”, ha affermato.
La situazione in Ticino
Il Ticino è un cantone dove l’elettricità “è prodotta prevalentemente dall’idroelettrico”, ha proseguito il presidente di Aet. “Quest’anno l’innevamento è stato scarso e lo scioglimento della neve, che dovrebbe riempire i bacini idrici, è terminato con 6-8 settimane di anticipo rispetto alla norma, e addirittura 2-3 settimane prima del 2011, dove avevamo una situazione simile”. Il contenuto dei bacini attualmente “è simile a quello del 2021: circa il 30% in Ticino e il 50% in Svizzera. Purtroppo, però, sulle cime non c’è più neve e quindi la curva di riempimento si sta già appiattendo.” L’evoluzione futura “dipenderà esclusivamente dalle precipitazioni estive e autunnali per quanto concerne la produzione di elettricità”.
I prezzi dell’energia
“I prezzi dell’energia sui mercati all’ingrosso sono molto alti, addirittura 4 o 5 volte in più di quanto si pagava poco più di un anno fa”, ha specificato Leonardi. Per quanto concerne l’elettricità, in particolare le tariffe ticinesi, “dobbiamo aspettare ancora alcune settimane, in quanto spetterà ai distributori decidere quale strategia adottare. Dovranno pubblicare le tariffe per il 2023 ad agosto, come indicato dalla legge”.
È ipotizzabile pensare a un razionamento dell’energia in futuro?
“Purtroppo, siamo una piccola isola europea e se attorno a noi ci sono dei problemi, indirettamente o direttamente li subiremo”, ha risposto Leonardi. Italia e Germania “stanno affrontando questo tema. Alcuni giorni fa in Germania si parlava già di livello di allarme 2 su 3”. Il presidente di Aet ha anche voluto ricordare che “Parmelin, alcuni mesi fa, ha avvertito la popolazione di possibili rischi per la sicurezza di approvvigionamento della Svizzera”.
Cosa potrebbe accadere
“Razionamento, per l’elettricità, significa spegnere o staccare dalla rete i grossi consumatori che verrebbero indennizzati”. Nel peggiore dei casi “si spegnerebbero, a rotazione, dei quartieri o delle zone del Paese come già accade, per esempio, in Sudafrica. Ritengo comunque che siamo assai lontani da uno scenario simile. Si inizierebbe, come dicevo, spegnendo i grossi consumatori”, ha concluso Leonardi.
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