Ticino
Educazione sessuale, si parte dall'asilo
Educazione sessuale, si parte dall'asilo
Educazione sessuale, si parte dall'asilo
Redazione
8 anni fa
Il DECS ha dato luce verde alle nuove raccomandazioni elaborate dal gruppo GLES: il tema affrontato a tutti i livelli

Sul tema dell'educazione sessuale si comincerà già a parlare dall'asilo. È quanto prevedono le rinnovate raccomandazioni operative elaborate dal Gruppo di lavoro per l'educazione sessuale (GLES), a cui il DECS ha dato luce verde nel novembre 2016.

Il dossier, di cui riferisce oggi il Corriere del Ticino, precisa gli orientamenti generali sul tema, dando pure indicazioni sui diversi settori della formazione: "La scelta è di preferire una cultura dell'educazione sessuale all'interno di ogni ordine scolastico invece di un programma di educazione sessuale standardizzato per tutti gli allievi". 

Si propone dunque di partire dalla scuola dell'infanzia "in modo da costruire una cultura dell'educazione sessuale sin dall'inizio della scolarizzazione" si legge nelle raccomandazioni. All'età di 4-6 anni i bambini "mostrano interesse per le tematiche legate alla sessualità e sono in grado di parlarne".

All'asilo si propone ad esempio di affrontare la valorizzazione delle differenze e delle specificità di genere, come pure la conoscenza dei nomi delle parti del corpo umano. Conoscenze che verrebbero allargate nei primi due anni delle scuole elementari, con il "saper nominare e situare gli organi genitali femminili e maschili" e introdurre la conoscenza della "funzione degli organi genitali". Nel secondo ciclo delle elementari si passerebbe alle funzioni degli organi genitali in rapporto alla sessualità, alla gravidanza e alla nascita.

Alle medie il tema dovrà essere affrontato attraverso attività concordate all'interno del consiglio di classe e si propone di dare particolare attenzione allo "sviluppo personale e al pensiero riflessivo e critico". L'argomento non sarà più trattato solo nelle lezioni di scienze naturali, ma anche in altri momenti.

Alle scuole medie superiori e professionali il GLES ritiene che le funzioni della sessualità debbano essere affrontate dal punto di vista antropologico, psicologico-evolutivo, biologico-anatomico ed etico-religioso. Nel dossier viene tuttavia precisato che "la scuola non ha il compito di diffondere una particolare dottrina o una morale sessuale, bensì di rendere gli allievi attenti alla necessità di operare scelte coerenti, consapevoli e responsabili".

L'ultima novità riguarda la costituzione del "team per l'educazione alla sessualità e all'affettività", composto da insegnanti e operatori socio-sanitari, che affiancherà i docenti.

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