Ticino
"Ecco perche abbiamo detto no al rosario contro il Pride"
"Ecco perche abbiamo detto no al rosario contro il Pride"
"Ecco perche abbiamo detto no al rosario contro il Pride"
Redazione
6 anni fa
Il sindaco di Lugano Marco Borradori chiarisce i motivi del pollice verso alla richiesta di Helvetia Cristiana

"Respingere la richiesta di organizzare una preghiera contro il Pride 2018? Una scelta che ad oggi il Municipio rifarebbe". Il sindaco di Lugano Marco Borradori è stato chiaro e categorico in merito alla proposta avanzata dall'Associazione Helvetia Cristiana di poter usufruire di una piazza cittadina per intonare un rosario contro la manifestazione LGBT che prenderà il via sulle rive del Ceresio il prossimo 28 maggio.

"La richiesta da parte del presidente Marco Giglio risale a una mail inviata il 21 dicembre scorso con cui chiedeva alla Città il permesso di organizzare una manifestazione pubblica di preghiera – ha spiegato Borradori a Ticinonews – Gli è stato risposto una settimana dopo chiedendo di precisare meglio i contorni della richiesta e il signor Giglio ha risposto solo l'8 marzo seguente, confermando la volontà di organizzare una manifestazione pubblica con tanto di bancarelle per pregare contro il Pride".

Nel rapporto del 19 aprile dei Servizi coinvolti (Eventi, Polizia e Giuridico) è stato fatto notare al Municipio che Helvetia Cristiana è "un'organizzazione molto profilata" (citiamo infatti dal sito internet: "l'associazione ha come obiettivo quello di promuovere nell' opinione pubblica svizzera i valori base della Civiltà Cristiana. Nello stesso tempo l'associazione combatte con tutti i mezzi pacifici, democratici e legali la rivoluzione culturale atea, immorale e socialista che vuole distruggere ciò che resta della Civiltà Cristiana").

"Dal rapporto sono emersi diversi punti che hanno fatto propendere per il no – ha proseguito Borradori – Si passa dai contorni non chiari della richiesta alle finalità stesse dell'Associazione. Abbiamo dovuto fare una valutazione degli interessi in gioco e abbiamo ritenuto che non fosse opportuno concedere un'autorizzazione così estesa (l'Associazione, ricordiamo, chiedeva di poterla organizzare in una piazza cittadina, ndr) per una manifestazione dal contenuto ad oggi ancora molto nebuloso. Il Servizio eventi ci ha inoltre informati che di norma vengono concesse autorizzazioni a gruppi religiosi solo se riconosciuti da un'istituzione religiosa ufficiale (cristiana, ebraica o musulmana) e che propongono attività rispettose dei diritti fondamentali".

"Generalmente il Municipio è molto aperto e attento al rispetto dei diritti fondamentali. È raro che diciamo no, ma ad oggi, per i motivi di cui sopra, prenderei la stessa decisione di allora", ha ribadito Borradori.

"L'Associazione può fare ricorso o chiedere un riesame chiarendo meglio i contenuti della loro manifestazione, in quel caso esamineremo la richiesta. Ma ad oggi sono convinto che il Municipio abbia agito correttamente, ponendo la massima attenzione davanti a una richiesta molto inusuale", ha concluso il sindaco.

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