
È stato il direttore di Securitas Stefano Moro a contattare la Divisione dell'azione sociale e delle famiglie dopo gli articoli del Corriere del Ticino che accusavano un suo dipendente attivo al centro asilanti di Camorino, in precedenza impiegato per la Argo 1, di essere "un inflitrato di UNIA".
Lo dichiara sul Corriere del Ticino di oggi il direttore della divisione, Renato Bernasconi (nella foto), precisando che "il direttore ha voluto condividere con me la decisione di sospendere, transitoriamente, il dipendente dallo svolgimento di quello specifico compito fintantoché non avesse condotto gli accertamenti del caso".
Bernasconi sostiene di aver condiviso con Moro l'opportunità di fare degli accertamenti "per capire se quanto segnalato fosse effettivamente corretto". Il direttore della divisione spiega inoltre che il direttore del DSS Paolo Beltraminelli "non ne era a conoscenza" e conferma che la persona in questione è già stata reintegrata da Securitas "poiché dagli accertamenti non è uscito nulla di particolare".
"Trovo corretto che a fronte della notizia pubblicata il datore di lavoro si sia interrogato sul mantenimento del collaboratore in quello specifico impiego interpellando anche il sottoscritto" conclude Bernasconi.
Tutti i dettagli sul Corriere del Ticino di oggi, a pagina 8.
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