
Nel pacchetto di sanzioni che la Svizzera ha attuato contro la Russia vi è anche il congelamento dei beni immobiliari di proprietà di oligarchi russi. Attualmente sono 11 i beni immobiliari congelati su suolo elvetico e, stando alle cifre rilasciate dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO), lo scorso mese questi ammontavano a 7,5 miliardi di franchi.
Sulla base di queste decisioni, la Commissione della gestione del Consiglio nazionale ha chiesto delle verifiche sulla base legale delle sanzioni decise dal Consiglio federale, ricalcando passivamente le misure prese dall’UE, contro i presunti oligarchi russi.
Richieste di risarcimento da non escludere
Secondo il consigliere nazionale Lorenzo Quadri, non è inverosimile che le basi legali su cui poggiano queste sanzioni presentino delle lacune o possano venir ritenute insufficienti. Se ciò dovesse venir confermato, dovrebbe essere importante per il Consiglio federale considerare la possibilità che venga richiesto un risarcimento da parte delle persone toccate direttamente da queste sanzioni. Il Consigliere nazionale ci tiene anche a precisare che i patrimoni attualmente congelati (circa 150-200 miliardi di franchi) potrebbero lasciare la Svizzera proprio a causa di queste misure contro la Russia, avendo di conseguenza ripercussioni sia sull’indotto economico che sui posti di lavoro. Fra le varie questioni sollevate da Quadri c’è anche la neutralità svizzera in relazione alle sanzioni UE e all’esclusione della Confederazione dai programmi Horizon, ritenuta inaccettabile dal consigliere nazionale.
Cosa chiede al CF
Sulla base di quanto sopraesposto, il consigliere nazionale Lorenzo Quadri chiede al Consiglio federale quanto segue:
- Nel caso, assai verosimile, in cui la base legale su cui poggiano le sanzioni in oggetto risultasse insufficiente/lacunosa, il CF ha valutato l’aspetto delle richieste di risarcimento che certamente verranno presentate dalle persone toccate dalle misure? Il CF ha calcolato, almeno approssimativamente, a quanto potrebbero ammontare queste richieste, e quindi il rischio cui sta esponendo le casse pubbliche?
- Si stima che in Svizzera siano depositati circa 150/200 miliardi di Fr di proprietà dei cosiddetti oligarchi russi. E’ evidente che questi patrimoni – o comunque la maggior parte di essi – in prospettiva lasceranno la Svizzera in conseguenza delle sanzioni decise dal CF. Il CF ha calcolato cosa ciò potrebbe comportare a livello di indotti economici e di posti di lavoro sul territorio? A quali conclusioni è giunto?
- Malgrado il CF abbia abbandonato la neutralità svizzera per allinearsi alla posizione dell’UE sulle sanzioni alla Russia, compiendo dunque un sacrificio enorme, la posizione di Bruxelles nei confronti del nostro Paese resta improntata alla più totale intransigenza, chiusura ed ingratitudine. Addirittura, la Svizzera rimane esclusa dai programmi Horizon, mentre la Turchia vi è associata. Per il CF questa situazione è accettabile?
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