Ticino
È referendum per la cessione ad AIL dell’acquedotto intercomunale
Redazione
2 anni fa
A Collina d’Oro un comitato interpartitico intende promuovere un referendum per salvaguardare l’acquedotto intercomunale

Con il motto “L’acquedotto è nostro! NO alla gestione totale a terzi!”, un comitato interpartitico (PPD/PLR/PS) intende promuovere un referendum per salvaguardare l’acquedotto intercomunale di Collina d’Oro che Municipio e la maggioranza del Consiglio comunale (17 a favore, 10 contrari e 2 astensioni) intendono cedere alle Aziende Industriali di Lugano (AIL) per la gestione globale del servizio di acqua del Comune.

Una decisione davvero inusuale, per non dire assurda. L’acquedotto intercomunale di Collina d’Oro (AICO), fortemente voluto dalle autorità degli allora comuni di Agra, Montagnola e Gentilino, che a seguito o fors’anche a causa di un’intensa attività edilizia, avevano dovuto affrontare il problema di una carenza di acqua, mirabilmente risolto con una decisione coraggiosa e lungimirante.

Chi dalla Collina d’Oro guarda verso il golfo di Agno vedrà sul territorio del comune di Magliaso un grande prato verde in prossimità del lago. Visti i tempi che corrono, ci si potrebbe domandare perché quel meraviglioso angolo di territorio non sia edificato. La ragione è molto semplice. Nel sottosuolo c’è un’immensa riserva di acqua di falda. Ebbene alle autorità della Collina d’Oro a metà degli anni Ottanta è venuta l’idea di andare proprio lì a procurarsi l’acqua necessaria, scartando così una prima proposta di far capo all’acquedotto della città di Lugano, ritenendola più vantaggiosa sia da un punto di vista economico che da quello idrico in base alle garanzie date dagli studi idrogeologici fatti allestire dal Cantone. In effetti, sul fondo del lago – su progetto dell’ing. ETH Roberto Berdardoni - è stata posata una condotta che da Magliaso porta l’acqua a Carabietta da dove essa è pompata ad Agra e da lì, come si dice in termine tecnico, a pioggia l’acqua è distribuita a tutta la Collina.

“La nostra acqua ci appartiene perché ce la siamo conquistata e lo diciamo con un certo orgoglio“ sostengono i promotori del referendum che confidano nel sostegno della popolazione al fine di garantire la propria indipendenza nella distribuzione di un bene così prezioso come l’acqua, obiettivo raggiunto con lungimiranza e determinazione dagli allora amministratori dei tre comuni della Collina d’Oro.

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