Ticino
È morto Sanzio Zanini di Cavergno
È morto Sanzio Zanini di Cavergno
È morto Sanzio Zanini di Cavergno
Redazione
6 anni fa
Il ricordo dell'amico Germano Mattei: "Lutto in Maggia e Bavona. Era specialista di tetti in piode, un mestiere raro"

Si è spento mercoledì scorso Sanzio Zanini, domiciliato a Cavergno (Vallemaggia). Aveva 62 anni ed era da tempo malato. Zanini era muratore e specialista di tetti in piode.

Riportiamo di seguito il toccante ricordo dell'amico Germano Mattei: 

"Ieri abbiamo salutato un altro amico Sanzio Zanini da Cavergno. Sessantadue anni, muratore e specialista di tetti in piode e in particolare di riparazione degli stessi. Un mestiere sempre più raro, prezioso. Un insidiosa malattia che lo provava da tempo l’ha portato via.

A salutarlo nella Chiesa di Cavergno, a due passi dalla Casa nativa della numerosa famiglia Zanini, una schiera di amici. Le note dei Tacalà e di Gabriele Martini hanno accompagnato la Santa Messa di deposizione: gli piaceva la convivialità, la musica popolare e cantare. Per un uomo che sembrava un solitario nella sua Alnedo ho visto condividere tanti occhi lucidi, dentro tanti di noi aveva un suo spazio particolare.

Era un personaggio dalla pronta battuta, talvolta scostante, talvolta severa, talvolta scherzosa. Un uomo buono e nello stesso tempo “bastian contrari” come si dice da noi. Mai cattivo, un buono ho scritto. Per mille motivi non ha avuto la vita facile, era a suo modo un bonario anarchico: “un terman stort” come amava scherzosamente definirsi.

Nei miei oltre quarant’anni a Cavergno e in Bavona ho avuto con lui momenti di chiaro - scuro: di amicizia, di collaborazione professionale, ma anche di confronto e contrasto nella funzione delle mie mansioni pubbliche. Il rispetto e l’amicizia sono sempre prevalsi e me lo diceva ancora alcune settimane or sono, quando mi disse di mettermi il cuore in pace che il suo rustico a Alnedo non riusciva più a terminarlo come avevamo convenuto.

Alnedo il suo mondo, un cantiere perenne, incompiuto! Mancherà il camino fumante, non si potrà non ricordarlo e idealmente salutarlo passando da quella Terra in Bavona. Non potremo più pensare cosa di nuovo poteva proporre il giorno della processione di Gannariente con la sua genialità inventiva o l’inverno vedere le suggestive sculture di ghiaccio che creava. Si divertiva mostrarsi in queste creazioni!

Non andrai più al tuo Monte di Madaröö, alla tua amata cascina con la piscina che solo tu potevi pensare e realizzare. Non ti arrampicherai più su quel versante sinistro della Bavona tanto impervio e ostico che sembra invincibile, eppure via via offre ambienti particolari ed esclusivi come la tua meta di tante occasioni. Non riuscirai più a bruciare tutte le betulle che avevi tagliato!

Mercoledì nel sentire le campane annunciare un morto in paese mai avrei pensato che era toccato a lui il momento ferale. Nel salutarlo a San Luigi tante cose son passate per la mente. Mi ha commosso sua sorella Vittorina quando mi disse che parlava spesso della nostra amicizia e della trasferta di qualche decennio addietro in Val di Lodrino a riparare i tetti dei rustici del Sindaco dell’ex Comune Carmelo Mazza, nostro comune amico.

Mazza uomo di Stato mi dice sempre che ammirava Sanzio, la sua capacità professionale, la sua visione particolare e severa, scostante, delle cose ufficiali e della burocrazia, ma nello stesso tempo la serenità e il buon umore che lo contrastingueva. Mai una parolaccia inopportuna o peggio una bestemmia per una martellata mal andata, cantava lavorando nel rude lavoro a “rüga piod”: che bell’immagine significativa e riassuntiva di quest’uomo, vallerano verace, che ora ci guarda dal cielo.

Riposa in pace amico Sanzio, amico particolare.

Germano Mattei"

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