
I comuni di Sant'Antonino, Cadenazzo e Gambarogno hanno deciso di adottare, d'intesa con il Cantone, il Piano di mobilità aziendale. L'obiettivo è quello di ridurre l'impatto sull'ambiente generato dalle auto di privati cittadini che si recano al lavoro nelle aziende insediate nei tre comuni. La zona è una delle "più trafficate del Ticino" ha rilevato a inizio seduta il municipale di Sant'Antonino Alex Malinverno, sottolineando l'importanza del ruolo delle autorità a "porvi rimedio".
Presenti all'incontro organizzato ieri sera presso la sala multiuso di Sant'Antonino, oltre che le autorità locali, anche i rappresentanti di una ventina di ditte con più di venti dipendenti disseminate sul territorio. In totale contano tra i 1800 e 1900 dipendenti, ovvero il 45% di tutti gli impiegati nelle 1607 aziende (quelle più piccole verranno coinvolte in un secondo momento) che hanno sede nei tre comuni.
L'appello lanciato da Davide Marconi di Planidea - società che insieme a Sofistar e Studio Allievi svilupperanno il Piano di mobilità aziendale - è stato quello di concepire e proporre nuove soluzioni per il traffico: dal carpooling alle navette aziendali, al bike-sharing e a un maggiore utilizzo dei trasporti pubblici, considerando che ci sarà la nuova stazione di Sant'Antonino (nel 2020), verrà estesa la linea 3 del bus da Bellinzona fino a Cadenazzo, verrà introdotta la cadenza semi-oraria del bus Sant'Antonino-Dirinella (2019/2020), verrà promossa la mobilità combinata bici-treno nelle stazioni e il bike sharing tra Quartino e Cadenazzo (fine 2017), ci sarà l'integrazione tariffale transfrontaliera grazie ad Arcobaleno Plus (2019/2020) e il completamento della rete ciclo-pedonale Cadepezzo-Cadenazzo.
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