
La Fondazione per l'Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), affiliato all’Università della Svizzera italiana, ha selezionato due giovani ricercatori per l’avvio di gruppi di ricerca indipendenti all’interno dell’istituto con sede a Bellinzona. Si tratta del dottor Samuel Nobs e della dottoressa Gea Cereghetti, selezionati tra 88 candidati provenienti dalle migliori università di tutto il mondo, annuncia l'USI in una nota odierna.
Il dottor Nobs
Il dottor Nobs entrerà a far parte dell’IRB come direttore di laboratorio nell’agosto 2025. Ha studiato alla Victoria University di Wellington (Neozelanda)per poi trasferirsi in Svizzera, dove ha conseguito il master e il dottorato in Immunologia e Microbiologia al Politecnico di Zurigo. Nel 2017 si è trasferito al Weizmann Institute of Science (IL) per continuare le sue ricerche fino a novembre 2024. Dopo un breve periodo come assistente professore presso l'Università di Zurigo, Nobs approderà all'IRB. Esperto nel campo emergente dell'interazione ospite-microbiota, i suoi interessi di ricerca si concentrano sull'interazione tra microbioma e sistema immunitario polmonare in salute e durante la malattia.
La dottoressa Cereghetti
La dottoressa Cereghetti arriverà invece all’IRB nel giugno 2026 come direttrice di laboratorio, portando con sé un solido bagaglio di esperienze internazionali maturate tra Zurigo, Boston e Cambridge. Dopo aver studiato al Politecnico federale di Zurigo, dove ha ottenuto il dottorato in biochimica nel 2021, ha svolto attività di ricerca alla Harvard Medical School. Si è poi trasferita in Inghilterra, all’Università di Cambridge, per continuare la sua ricerca, finanziata dall'Organizzazione europea di biologia molecolare e dai programmi di ricerca e innovazione del Regno Unito. Nel 2024 ha ottenuto il Premio Lopez-Loreta, con il quale ha avviato il suo programma di ricerca indipendente a Cambridge. Il suo lavoro si concentra sulla biologia della separazione di fase, della condensazione e dell'aggregazione delle proteine. Questi processi svolgono un ruolo importante nelle risposte fisiologiche allo stress, nella regolazione immunitaria e nelle malattie legate all'invecchiamento.