
Un’analisi pubblicata dall’Ufficio di statistica traccia un bilancio di stampo statistico-descrittivo sullo stato e sull’evoluzione dei salari del settore privato in Ticino nel periodo 2008-2014. L’approfondimento propone un’analisi disarticolata secondo il genere, la nazionalità dei lavoratori e le sezioni economiche, il tutto arricchito con un confronto con quanto accaduto su scala nazionale.
Dalla raccolta dati è emerso che nel 2014 il salario mediano (lordo) nell’economia privata ticinese si è attestato a 5’125 franchi, una cifra che rispetto al 2008 è cresciuta del 4% (+196 franchi). Il 25% dei salariati meglio retribuiti percepisce più di 6'394 franchi, mentre il 25% meno retribuito prende un importo inferiore a 4'051 franchi. Il Ticino è rimasto la regione con le retribuzioni più basse, di 1'064 franchi inferiori alla mediana nazionale. Il confronto con specifiche regioni, come quella di Zurigo, si fa netto: ben 29% in meno.
Il divario salariale tra il nostro Cantone e il resto della Svizzera è così aumentato dal 14,8% nel 2008 al 17,2% nel 2014.
Donne e uominiGli stipendi versati alle dipendenti di sesso femminile continuano a essere più bassi dei corrispettivi maschili, malgrado la differenza sia diminuita rispetto a precedenti rilevamenti. Se la mediana degli uomini si attesta infatti a 5'397 franchi, quella delle donne scende a 4'223. Le differenze di genere sono tali che mediamente una donna deve lavorare 14 mesi per ottenere la stessa retribuzione di un uomo in un anno.
Quanto guadagnano gli stranieri?Gli svizzeri hanno generalmente salari più elevati degli stranieri, e le differenze tendono a dilatarsi all’aumentare dei livelli retributivi. Ai piedi della scala i frontalieri, il cui stipendio mediano è del 20.6% inferiore rispetto a quello dei colleghi elvetici.
Per quanto concerne i frontalieri, il Ticino è un caso a sé stante rispetto al resto del paese. Nell’insieme del Paese giocano infatti un ruolo diverso: sia in termini quantitativi, perché rappresentano solo l’8% di tutti i salariati dell’economia privata, sia per quanto concerne il loro profilo professionale e salariale, poiché nel resto del paese non sono la categoria con i salari più bassi. Anzi, sono il gruppo meglio retribuito dopo quello degli svizzeri. Generalmente percepiscono stipendi superiori a quelli dei colleghi domiciliati così come delle due categorie di dimoranti (cat. B e L). A livello nazionale inoltre, nel segmento degli alti dirigenti (quadri superiori), gli stranieri (residenti e non) guadagnano marcatamente più dei colleghi svizzeri.
Dove si guadagna di più?Tra i comparti dell’economia privata i livelli salariali possono variare sensibilmente. Infatti, le retribuzioni (mediane) spaziano dai 3'895 franchi delle attività di ristorazione e albergheria, che si trova ai piedi della graduatoria intersettoriale, ai 7'744 franchi delle attività finanziarie.
Tra i comparti con una mediana salariale inferiore a quella cantonale (pari a 5'125 franchi), e che hanno un peso importante in termini di posti di lavoro, si osservano, oltre alle già citate attività di ristorazione e albergheria (con il 7% dei posti di lavoro dei dipendenti del settore privato ticinese), le attività amministrative e dei servizi di supporto (6%), le attività manifatturiere (21%) e le attività di commercio e riparazione di autoveicoli (17%). In questi comparti il 25% dei salariati meno retribuiti percepisce uno stipendio inferiore ai 3'500-3'700 franchi, con l’unica eccezione del commercio, dove questa fascia di lavoratori percepisce meno di 4'043 franchi. Invece, tra i comparti con retribuzioni mediane superiori a quella cantonale (e con un numero rilevante d’impieghi) troviamo le costruzioni (14%), la sanità e assistenza sociale (8%) e il comparto delle attività professionali scientifiche e tecniche (8%). La mediana salariale in questi comparti oscilla tra i 5'500 e i 5'600 franchi, mentre il 25% dei salariati percepisce meno di 4'600-4'900 franchi. A questi vanno aggiunti altri tre comparti che si distinguono per un salario mediano che supera i 6'000 franchi: le attività finanziarie e assicurative (7%), l’istruzione e la fornitura di energia elettrica, con quest’ultime due hanno un peso marginale in termini di impieghi (1% ciascuno).
Nella GALLERY alcuni dati statistici
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