
Le fornaci testimoniano che un tempo Riva San Vitale è stato un importante sito per le attività industriali legate alla produzione materiali come l’argilla. A lungo sono rimaste solo un simbolo di questa tradizione, ma oggi i lavori di restauro e valorizzazione sono terminati ridando una vita e uno scopo al comparto. Il sindaco Antonio Guidali ne è contento: "L'intenzione è che il comparto delle fornaci diventi un riferimento di eccellenza per la lavorazione dell'argilla per artisti, studiosi in formazione, scuole o università che sono interessate alla cultura e al lato artistico"
Il locale principale
Gli edifici ristrutturati sono tre. Li scopriamo insieme a Matteo Colferai, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, partendo dal luogo più caratteristico, dove i lavori sono stati minimi: "All'interno della vecchia fornace gli interventi di restauro sono stati minimali. C'è stato sostanzialmente un intervento di pulizia, lasciando quello che sono stato le testimonianze del passato. È infatti un luogo che trasmette molte emozioni perché si vede l'edificio com'era 200 anni fa, in particolare per quel che riguarda le parti in legno. Il nero del fumo è causato dalla cottura dell'argilla e questo aspetto -come tanti altri- è stato mantenuto come all'epoca", spiega Colferai.
"Casa dei Forni"
Oggi l’argilla non verrà più cotta qui, ma nella “Casa dei Forni” – uno spazio ricostruito a nuovo con due forni professionali a gas. Ma anche qui non manca la storia: "In questo locale abbiamo rinvenuto un antico pozzo, tenuto in un buono stato", dice Colferai, "Per le sue condizioni di conservazioni si è deciso di mantenerlo. Pertanto, a seguito di un procedura di domanda di costruzione su notifica, si è modificata la posizione dei forni per lasciare questa testimonianza del passato che caratterizza questo locale".
L'essiccatoio
Terminiamo il giro nell’essiccatoio, luogo che – pur mantenendo questo nome – avrà le postazioni per la lavorazione dell’argilla: "È stato necessario realizzare degli interventi strutturali importanti nell'essiccatoio per mantenere ben salda e di conservare al meglio la struttura originale. Questa struttura è stata realizzata grossomodo 200 anni fa. Non ha più una funzione portante, ma solamente una funzione di tipo estetico", afferma Matteo Colferai.
Dare vita ai luoghi
Un lavoro di equilibrio tra antico e moderno, fa notare il sindaco Antonio Guidali: "Questo è il grande lavoro che hanno fatto l'architetto Enrico Sassi e l'ingegnere Giorgio Galfetti. È un connubio tra antico e moderno. Per tenere in piedi questi stabili, è stata quasi un'operazione chirurgica. Devo ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al progetto perché hanno dato una funzionalità al luogo".