Ticino
Dopo il fumo, il vino nel mirino della prevenzione?
Immagine Shutterstock
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Lara Sargenti
3 anni fa
Settimana prossima il Parlamento europeo discuterà se trattare vino e alcol al pari delle sigarette, aggiungendo un’etichetta che richiami problemi di salute. Un voto che spaventa il settore. Bruno Bonfanti: “C’è tendenza a controllare sempre di più le abitudini dei consumatori”

“Il fumo uccide”. Lo si legge a chiare lettere sul pacchetto di sigarette. Un messaggio volto a disincentivare i consumatori. E se uno slogan simile comparisse anche su una bottiglia di merlot ticinese? Una follia? Settimana prossima a Strasburgo una votazione su questo argomento è prevista in Parlamento europeo. Un voto che spaventa il settore, spiega il presidente dell’Associazione ticinese negozianti di vino e vinificatori Bruno Bonfanti, interpellato dai colleghi di Ticinonews. “Non me lo auguro, ma il rischio esiste. È un dato di fatto che ci sia una tendenza generale a voler controllare sempre di più le abitudini dei consumatori e quindi metterli sotto una “campana di vetro”.

Dal tabacco al vino il passo è breve
Domenica l’iniziativa che proibiva la pubblicità sul tabacco ha trovato il favore del popolo svizzero: il 56,6% dei votanti e la maggioranza dei cantoni (15) ha detto sì. Nel comitato dei contrari erano presenti anche la Federazione dei viticoltori e l’associazione del commercio del vino, di cui Bruno Bonfanti è presidente. Sulla scia di questo voto, la paura è che nel mirino della prevenzione possa finire presto anche il vino, spiega Bonfanti. “Il grosso timore è che si possa limitare il consumo di beni, che sono assolutamente legali. Si vuole pilotare questo consumo tramite divieti a livello pubblicitario o indicazioni di fattori a rischio sul prodotto stesso. L’esempio più lampante è quello della sigaretta. Quello che si chiede è di avere un approccio moderato e corretto nei confronti di un prodotto storico, il vino, che ha una sua ragione di esistere e che fa parte dei piaceri della vita”.

Come sensibilizzare sui rischi per la salute
Se il vino fa parte della cultura del nostro Paese, non mancano tuttavia i rischi per la salute. L’iniziativa sotto la lente a Bruxelles arriva dalla Commissione speciale del Parlamento europeo per il controllo del cancro, che evidenzia come in Europa il 10% dei tumori negli uomini è attribuibile all’alcol e il 3% nelle donne. Un problema, insomma, reale. Come coinvolgere quindi la popolazione e sensibilizzarla? “Quello che è molto importante è l’approccio del consumatore al prodotto e come va consumato”, sottolinea Bonfanti. “È questione di educazione, bisogna informare e rendere attenti, ma non vietare il piacere di gustarsi un bicchiere di vino in compagnia”.

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