
Le donne dovrebbero prestare servizio militare. È questa l’affermazione che ha fatto riaccendere il dibattito dopo l’intervista rilasciata dal presidente della Società svizzera degli ufficiali Stefan Holenstein alla “NZZ am Sonntag”.
“L’obbligo non è il modo corretto per affrontare la situazione”
Secondo Holenstein “è ora che entrambi i sessi abbiano pari diritti e doveri”. Le donne nell’esercito oggi sono lo 0,9% del totale e l’obbiettivo - ambizioso - sarebbe quello di arrivare al 10% entro il 2030. La proposta ha colto di sorpresa Bianca Maria Martellini Bianchi, co-presidente della federazione delle associazioni femminili in Ticino, raggiunta dai colleghi di Radio3i. “Il fatto che ci si renda conto che manca una parte di popolazione può essere letto in modo interessante ma lascia perplessi l’idea di introdurre l’obbligo per le donne di prestare servizio militare, soprattutto per le motivazioni”, sottolinea Martellini. “Si dice che avendo ormai pari diritti è giusto avere pari doveri, ma è bene ricordare che i pari diritti sono una questione solo sulla carta”, aggiunge. Probabilmente il fatto che la Consigliera federale Viola Amherd sia responsabile del DDPS fa sì che si porti avanti il discorso sulla leva obbligatoria anche per le donne. “È sicuramente in atto un percorso di analisi e studio su come rendere più appetibile la carriera militare e qualche cosa si sta muovendo ma introdurre l’obbligo non è il modo più corretto per affrontare la questione”, conclude Martellini.
Aldi e Riget contrarie
Contrarie all’obbligo anche Sabrina Aldi (Lega) e Laura Riget (PS). “La provocazione è ben riuscita ma dal mio punto di vista non rientra in considerazione, la situazione delle donne è ben lungi da essere a pari diritti con gli uomini”, afferma Aldi. Laura Riget, invece, si dice contraria di principio all’obbligo di leva sia per gli uomini che per le donne. “È illiberale e paternalista obbligare i giovani uomini e forse in futuro le giovani donne a servire la patria”, spiega. Il servizio militare, inoltre, “è superato dagli eventi storici”. Una guerra oggi comporterebbe degli attacchi specialistici “non adatta a dei soldati di milizia”. L’argomento della parità, inoltre, secondo Riget “non regge assolutamente perché le donne sono svantaggiate ancora in tantissimi ambiti”.
“Tutti dovrebbero offrire un periodo di tempo per la patria”
Nonostante le esternazioni non convincano la maggior parte delle donne ci sono alcune che lo ritengono necessario, come la praticante universitaria e capitano dell’Esercito svizzero Maria Tantardini, interpellata da Teleticino. “Credo che sia una buona idea perché tutti dovrebbero provare a offrire un periodo di tempo per la patria, che sia l’esercito o anche in altri ambiti è una cosa che serve anche dal punto di vista personale”, ha detto.
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