
In Svizzera le riserve di sangue scarseggiano, in particolare quelle del gruppo zero negativo, ovvero quello dei donatori universali. Una situazione che si riscontra anche in Ticino, ma per ora la situazione non è così grave, spiega a Ticinonews Mauro Borri, direttore operativo del Servizio Trasfusionale della Croce Rossa Svizzera. “Non è un’emergenza: è una mancanza di questo gruppo”, spiega Borri, precisando che “ci siamo accorti di avere delle riserve scarse e abbiamo chiesto ad alcuni donatori di venire a donare. Come detto non siamo ancora in una situazione di crisi”.
Carenza di sangue dopo Natale
La scarsità si è registrata dopo Natale, un periodo abbastanza ricorrente. “Quasi ogni anno, subito dopo Natale, c’è una carenza di sangue. In questo momento ci sono inoltre parecchie persone ammalate o in vacanza”, spiega ancora Borri. Due fattori che portano rapidamente a una carenza di un gruppo sanguigno, “in questo momento parliamo dello 0+ e dell’A+”. I gruppi sanguigni maggiormente ricercati sono proprio questi due, in quanto “sono i più frequenti nella popolazione e quindi nei pazienti”, dice Stefano Fontana, direttore medico del Servizio trasfusionale CRS. “In situazioni d’urgenza è però molto importante avere abbastanza zero negativo perché è quello che si può dare subito, prima che arrivino i risultati dei test”.
Un appello tramite social
Oltre Gottardo le cose sembrano andare meglio: nel Giura molti giovani hanno risposto all’appello grazie all’uso dei social, sui quali hanno incoraggiato tanti coetanei a donare sangue. “Noi abbiamo avuto una carenza di zero negativi che siamo riusciti a recuperare grazie alla convocazione normale”, spiega sempre Borri, precisando che “non abbiamo organizzato eventi particolari. Convocando molti zero negativi la scorsa settimana è venuta meno la riserva degli zero positivi, quindi è cambiata la richiesta di gruppo sanguigno”. In ogni caso si cerca di adattare le donazioni al bisogno dei pazienti. In linea di massima, però, spiega Fontana, "le entrate e le uscite di sangue da parte di donatori e pazienti è sempre abbastanza equilibrato”.
Malattie e virus
Le malattie infettive e i virus non hanno tenuto lontano i donatori dai centri di trasfusione. “Fin da subito con la pandemia i donatori hanno risposto molto bene: ci siamo accorti che la gente ha fiducia in noi e abbiamo messo in applicazione tutta una serie di regole per garantire la sicurezza”, dice Borri. “I donatori hanno quindi continuato a donare. Sono più che altro l’influenza e gli altri virus che stanno girando adesso ad impedire di donare il sangue”.