
Continua a far discutere il caso della società di consegna pasti a domicilio Divoora, accusata da alcuni suoi drivers di condizioni di lavoro inadeguate (consegne pagate 35 centesimi al minuto e mancata retribuzione dei tempi di attesa). Dopo la consegna delle firme della petizione lanciata dai sindacati Unia e Ocst e la replica dei vertici della ditta, il deputato del Movimento per il socialismo (Mps) Matteo Pronzini ha presentato a nome del suo gruppo un’interpellanza al Consiglio di Stato, con la quale chiede al Governo se l’Ispettorato del lavoro abbia proceduto ad un controllo nella sede dell’azienda, e se abbia trovato conferma delle infrazioni alla legge sul salario minimo segnalate dai sindacati. In caso di mancato controllo, viene chiesto “per quali ragioni non si sia ancora intervenuti e se non sia ritenuto importante, vista anche la rilevanza pubblica e la gravità delle situazioni denunciate, agire affinché questi controlli vengano fatti immediatamente”. Pronzini domanda inoltre se vi siano strutture pubbliche che usufruiscono delle prestazioni di Divoora e se il Consiglio di Stato non ritenga necessario che tali strutture interrompano immediatamente i rapporti con la società di Delivery. L’interpellanza è cofirmata da Simona Arigoni e Angelica Lepori.
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