
Insieme alla risoluzione sul ‘Programma di lavoro della Commissione europea per l’anno 2019 e le politiche Ue di maggiore interesse per il tessuto socio-economico lombardo’, votata in I Commissione Bilancio del Consiglio regionale, è stato approvato anche l’emendamento di Angelo Orsenigo, consigliere regionale del PD, sulla disoccupazione dei frontalieri.
“La mia richiesta impegna la Giunta regionale a manifestare al Parlamento e al Governo nazionali e alle istituzioni europee, la rilevanza per i nostri lavoratori frontalieri in Svizzera di una modifica del regolamento Ce in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, nel senso di prevedere la corresponsione del trattamento di disoccupazione previsto dall’ordinamento dello Stato di ultima occupazione, nel quale sono state pagate le trattenute per le prestazioni di sostegno al reddito, e di garantire l’applicazione di questa regola anche nei rapporti intercorrenti tra Stati membri dell’Unione europea e Confederazione svizzera”, spiega Orsenigo.
Il consigliere PD ricorda che “i frontalieri lombardi godevano già di un regime di trattamento di disoccupazione finanziato dalla trattenuta mensile sul salario ricevuto dal datore di lavoro elvetico che veniva poi, in parte, trasferita all’Inps per il pagamento dell'indennità di disoccupazione speciale. Ma successivamente all’entrata in vigore dell’accordo sulla libera circolazione si applicano i regolamenti comunitari in materia di coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e, pertanto, il lavoratore ha diritto alle prestazioni di disoccupazione a carico dello Stato di residenza. Un passaggio particolarmente penalizzante per i nostri frontalieri. Perciò, la modifica che richiediamo, grazie al nostro emendamento, risponderebbe a maggiore equità e risulterebbe di beneficio nel caso avessero la sventura di perdere il lavoro”.
Già nel giugno 2018 Orsenigo aveva rimarcato che la Svizzera pur riconoscendo "recentemente il diritto alla disoccupazione parziale per i frontalieri" ha invece "osteggiato l’allargamento a tutta la platea sostenendo che sarebbe un costo eccessivo per le sue casse".
Negli scorsi giorni, ricordiamo, era stato trovato un compromesso a Bruxelles che costringerebbe la Svizzera a versare le indennità di disoccupazione dal 6° mese (vedi articolo suggerito). Parlamento europeo e Stati membri dell'UE dovranno però ancora accettarlo.
Per la Svizzera il compromesso raggiunto a Bruxelles non è una buona notizia: con circa 320'000 frontalieri, Berna vedrebbe la sua fattura salire di parecchi milioni di franchi. Attualmente Berna non è tenuta ad accettare tali adeguamenti ma la Confederazione parte però dal presupposto che "l'Ue e i suoi Stati membri chiederanno alla Svizzera di adottare questo sviluppo giuridico", indipendentemente da un accordo quadro istituzionale.
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