Ticino
"Disoccupati, inviate il CV a Gabriele Pinoja"
"Disoccupati, inviate il CV a Gabriele Pinoja"
"Disoccupati, inviate il CV a Gabriele Pinoja"
Redazione
9 anni fa
Prosegue il duello tra il vicepresidente PS Fabrizio Sirica e il primo firmatario dell’iniziativa “Prima i nostri”

Mentre il 25 settembre si avvicina sempre di più, non cessano le schermaglie politiche riguardo all’iniziativa “Prima i nostri”. Dopo il duello Bühler-Sirica, negli scorsi giorni il vicepresidente del Partito socialista ticinese si è scontrato anche con il primo firmatario dell’iniziativa Gabriele Pinoja.

Fabrizio Sirica lo aveva criticato per la sua posizione, rinfacciandogli di essere membro della direzione “di un’azienda che impiega molti frontalieri” (la “Silo & Beton Melezza SA). Una posizione "incoerente", aveva rimarcato il vicepresidente del PS in una presa di posizione contro il "milionario" che "assume frontalieri".

Pinoja aveva replicato alle accuse sostenendo di dare la precedenza ai lavoratori ticinesi: “Quando si tratta di assumere un nuovo dipendente, cerchiamo svizzeri. Ma se non troviamo nessuno, dobbiamo ricorrere a quello d’oltre frontier”.

Una risposta che non ha soddisfatto Sirica, che oggi ha nuovamente incalzato il “milionario” Pinoja: “Questo sì che è predicare bene e razzolare male. Tuttavia, visto che sono scettico sul fatto che non abbia trovato residenti in cerca di lavoro, invito i più di 11'000 disoccupati in Ticino ad inviare i loro Curriculum alla “Silo e Beton Melezza” di Gabriele Pinoja oppure alla “Medacta” di Alberto Siccardi, membro del comitato di “Prima i nostri”, il quale afferma che assume ingegneri laureati al Politecnico a 4000 franchi al mese. A quanto pare, questi due dirigenti, cari disoccupati residenti, non vi hanno notati”.

“Il primo firmatario cerca di difendersi trincerandosi dietro ai salari della “Silo & Beton Melezza” (“io però li pago 4800 franchi al mese”, dice). Anche se, ad onor del vero, questo montante andrebbe verificato, poniamo che sia corretto e che i ticinesi ci credano. Il tema del salario, con cui Gabriele Pinoja cerca di sviare il nocciolo della questione, offre un ulteriore spunto. Se è vero che in molti settori non c’è abbastanza manodopera indigena per soddisfare i bisogni del mercato interno, in altri, come il terziario, è proprio il salario il problema”, ha proseguito Sirica.

“Nel settore dei servizi, dove non ci sono contratti collettivi che impongono salari minimi, il frontaliere viene assunto prevalentemente per fini speculativi – ha sostenuto  il vicepresidente del PS - I frontalieri spopolano perché vengono pagati meno di quanto un residente ha bisogno per sopravvivere. E come farebbe un lavoratore residente ad accettare salari inferiori a 3000 franchi al mese, come per esempio alla “Bravofly” di Chiasso?”

La risposta, per Sirica è semplice: “Non potrebbe, neppure fingendo che “Prima i nostri” possa essere applicabile. Ma anche in questo caso, non sarà certo l’imprenditore Gabriele Pinoja a spiegarci l’importanza dei contratti collettivi, visto che ha confermato la sua avversità ai CCL già nel 2011, quando ha fatto di tutto per estromettersi dal contratto collettivo dell’edilizia”.

Sirica conclude sostenendo l’inefficacia di “Prima i nostri” nel risolvere i problemi del mercato del lavoro ticinese in quanto “avrebbe una scarsissima portata pratica”.

“La risposta concreta passa da più controlli, da contratti collettivi con salari minimi che non permettano di assumere in maniera speculativa i frontalieri e, in generale, più tutele per le lavoratrici e i lavoratori”.

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