
Per la prima volta la Guardia Svizzera Pontificia apre le sue porte al pubblico ticinese. Sabato a Bellinzona sarà possibile scoprire da vicino una professione che unisce disciplina, vocazione e tradizione. L’obiettivo: avvicinare soprattutto i più giovani a un ruolo che da secoli protegge il Papa e la Città del Vaticano. "Saremo presenti nella sala patriziale di Bellinzona dalle 09:00 alle 15:00. L'obiettivo è quello di avvicinare la popolazione a questa professione, soprattutto i più giovani", ha sottolineato il portavoce della Guardia Pontificia Svizzera Eliah Cinotti. Un evento senza precedenti in Ticino, presentato come un’opportunità per conoscere meglio una figura tanto storica quanto attuale.
Una tradizione che parla anche ticinese
La Guardia Svizzera Pontificia punta ad attirare nuovi interessati, in particolare tra i giovanissimi. Una professione che raramente rientra nei loro piani di vita, ma che può affascinare per la sua storia e per la sua missione. E proprio il Ticino si distingue per la presenza di numerosi suoi rappresentanti in Vaticano. "Al momento delle 130 guardie presenti in Vaticano circa il 10% sono ticinesi. Per noi è un'ottima percentuale, quando sono entrato a far parte della Guardia Svizzera Pontificia i ticinesi erano solo il 2%" ha evidenziano il portavoce.
La formazione tra Roma e il Ticino
Una volta ingaggiati, i giovani percorrono un cammino che si divide tra il Ticino e la capitale italiana. "la parte di formazione legata alla difesa personale viene svolta a Isone" ha chiarito il capo del personale della Guardia Svizzera Pontificia Christian Kühne che ha aggiunto: "Ora la nuova sfida è quella di incuriosire la cosiddetta "Gen Z", le eventuali, future, Guardie Svizzere".