
La Giornata internazionale delle persone con disabilità, che ricorreva ieri, è anche l'occasione per riflettere a livello politico sulle difficoltà che incontrano le persone con disabilità. Per l’occasione, Danilo Forini - direttore di Pro Infirmis e deputato in Gran Consiglio - ha presentato assieme ad altri granconsiglieri un'iniziativa parlamentare per correggere un’importante discriminazione finanziaria nei confronti proprio di queste persone. “Stiamo parlando dello spillatico, ovvero l’importo che le persone con prestazioni complementari residenti in un Istituto dispongono alla fine del mese per poter pagare le proprie spese personali”. Un importo è- sottolinea sempre il direttore di Pro Infirmis - che non viene adeguato da 35 anni. “Con l’aumento del costo della vita queste persone si ritrovano seriamente in difficoltà”.
Fra i più bassi in Ticino
L’importo in Ticino a essere uno tra i più bassi del Paese. “E lo è, nettamente. Parliamo, mensilmente, di 190 franchi per le persone che vivono in casa anziani e 300 franchi per le persone con disabilità che vivono nell'Istituto. In un foyer, cioè un appartamento protetto per persone con disabilità, la media svizzera va dai 300 ai 600 franchi al mese. Non è quindi difficile capire quanto sia difficile vivere autonomamente con solo 300 franchi al mese. Questo dovrebbe infatti servire ad acquistare vestiti, pagare l’abbonamento del telefono e concedersi qualche extra. Insomma, fare tutte le attività che permettano di condurre una vita piena e partecipativa”.
Questione casse cantonali
Ma anche le casse cantonali stanno soffrendo. Che impatto avrebbe questa iniziativa? “Nella fase di valutazione abbiamo misurato molto attentamente la situazione finanziaria cantonale. Pertanto, la nostra proposta va nella direzione giusta: aumentare l’importo, anche perché se dovesse effettivamente venir accettata, il nostro Cantone resterebbe ancora nei piani bassi della classifica nazionale. Aumentare di 79 franchi al mese per le persone con disabilità e di 50 per gli anziani ci lascerebbe infatti comunque al penultimo o terzultimo posto della scala svizzera. Parliamo di circa 1,4 milioni l’anno, e questo proprio in funzione della problematica legata alle finanze del Cantone. Ma è un primo passo doveroso”, ha concluso Forini.
