
«Il ruolo di questa questione tipicamente Luganese è stato dello 0,0», così Manuele Bertoli, direttore del Decs e membro del Consiglio dell’Usi, risponde alla domanda di Ticinonews su quanto abbiano pesato sulla fine del rettorato di Boas Erez certe prese di posizione dello stesso rettore, in particolare quelle sulla questione dell’ex Macello, per cui si era proposto come mediatore, o sulla gestione della pandemia. «L’Università non ha mai discusso di queste cose ed è giusto che sia così, si tratta di prese di posizione personali» continua Bertoli, «L’Università guarda altrove, a dei progetti che hanno un confine ben più ampio rispetto alla Città di Lugano e ai suoi problemi con gli autogestiti».
«Divergenze amministrative, Boas Erez rettore in una fase di transizione»
Dunque, spiega ancora: «C’è stata una divergenza sulla gestione amministrativa, nel senso che la crescita dell’Università, dal punto di vista del Consiglio, meritava tutto uno sviluppo di elementi amministrativi. Il rettore aveva un’opinione diversa o parzialmente diversa, queste questioni sono state discusse più volte e non essendo arrivati a una soluzione concordata si è arrivati a un accordo sull’anticipazione della fine del rettorato». E qual è il profilo del prossimo rettore dell’Usi? «Piero Martinoli è stato l’ultimo rettore con un profilo da tuttofare, incarnando sia la Presidenza del Consiglio universitario che il rettorato. Ora invece c’è un’organizzazione duale tra rettorato e Consiglio. Boas Erez è rimasto in una fase un po’ di transizione e credo che il nuovo rettore o la nuova rettrice dovrà assumere appieno il ruolo, che è prima di tutto un punto di riferimento accademico».
Martinoli: «Fa male ma non è una sorpresa»
E proprio Piero Martinoli, intervistato sempre da Ticinonews e già rettore dell’Usi, ha espresso il suo rammarico per gli sviluppi della questione: «Non l’ho vissuta bene, è chiaro, perché è una cosa che non fa piacere. D’altra parte però non ero sorpreso: 15 giorni prima c’era stata l’istituzione di una commissione di transizione per il settore amministrativo da parte del Consiglio dell’Università. Chi legge da fuori questo si è detto ‘ma stanno esautorando il rettore!’. Quindi non è stata una sorpresa, ma, di nuovo, fa male».
«Secondo me si era spinto troppo lontano»
Per quanto riguarda invece gli interventi pubblici del rettore, Martinoli è di opinione diversa rispetto a Bertoli: «Anche se dice che lui parla a nome proprio e non a nome dell’Università, quello che dice ha però un impatto su una comunità di circa 4’000 persone. E queste 4’000 persone non ragioneranno tutte alla sua stessa maniera. Bisogna dunque avere molto tatto in queste esternazioni personali e in questo caso mi permetto di dire che Boas Erez secondo me è andato troppo lontano». Per quanto riguarda invece la figura del prossimo rettore: «È una scelta molto importante perché le condizioni iniziali non sono veramente eccellenti dopo quello che è capitato, quindi ci sarà parecchio da fare per convincere dei possibili candidati. Spero che la comunità accademica sia consultata e sollecitata, ci sono professori con una reputazione internazionale importante che potrebbero magari suggerire la posizione a un collega».
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