L'interpellanza
Diminuzione terreni edificabili in Ticino, "aumentiamo il fondo da 5 a 50 milioni"
©Chiara Zocchetti
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Nelle cinque domande dell'interpellanza sottoposta da Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini (Più Donne), viene evidenziata la problematica delle conseguenze della diminuzione di terreni edificabili richiesta dal Consiglio federale.

Il tema della pianificazione territoriale viene portato al Consiglio di Stato, sotto forma di un’interpellanza per la quale è richiesta l'urgenza, da parte delle deputate del Gran Consiglio Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini (Più Donne). Le interpellanti sottolineano la problematica della gestione del processo di diminuzione dei terreni edificabili in Ticino. Pongono quindi cinque domande concernenti i fondi previsti dal Cantone per quest'operazione nonché le conseguenze del modello di sviluppo territoriale adottato dal Consiglio federale sulla distribuzione della popolazione.

"Sviluppo centripeto"

A questo proposito, nel testo viene evidenziato come il Consiglio federale abbia approvato il modello di territorio definito come "sviluppo centripeto" che si concentra su quattro centri: Bellinzona, Locarno, Lugano, Mendrisio. "Il principio è costruire nei centri, dove ci sono i servizi e i trasporti, piuttosto che nelle periferie e nelle valli", scrivono le granconsigliere.

"Grande danno per i proprietari"

Il 30 settembre scorso, l’esecutivo federale ha confermato la presenza troppo elevata di terreni edificabili in Ticino. Il compito dei comuni è quindi di indicare gli appezzamenti a cui deve essere tolta l’edificabilità. Ciò porterebbe, secondo Merlo e Mossi Nembrini, a "un grande danno" per i proprietari. Le due firmatarie affermano: "I cittadini dovrebbero essere risarciti. Non è automatico che i proprietari riceveranno un indennizzo". Posto a confronto con il Canton Grigioni (che ha messo a disposizione 80 milioni di franchi nel fondo per i comuni), viene evidenziato come il nostro cantone abbia messo a disposizione "soli 5 milioni".

Le domande

Tra le domande poste, viene chiesto quando e se il Consiglio di Stato intenda aiutare i comuni su questo tema. Merlo e Mossi Nembrini richiedono una stima della durata del fondo previsto dal nostro cantone e suggeriscono di aumentare il capitale di 50 milioni di franchi. Per quanto concerne la demografia del piano di centralizzazione, viene richiesta una previsione "sotto il duplice aspetto dell’invecchiamento della popolazione e della diminuzione della crescita dei posti di lavoro" e se lo spopolamento delle valli rischi di peggiorare per la modello di "sviluppo centripeto".

 

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