Ticino
Diffusione online di immagini intime rubate di donne: cosa fa il Canton Ticino?
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Redazione
3 giorni fa
La deputata Lisa Boscolo (PS, GISO, FA) chiede al Consiglio di Stato quali azioni concrete siano previste per prevenire revenge porn, sextortion e violazioni della privacy online.

Dopo la chiusura del gruppo Facebook «mia moglie» in Italia e il servizio RSI che ha riportato l’attenzione su un forum internazionale con oltre 200’000 iscritti dove venivano diffuse immagini intime rubate di donne, anche ticinesi, il tema della pornografia non consensuale e della sextortion approda sul tavolo del Consiglio di Stato. La deputata Lisa Boscolo, a nome del gruppo PS, GISO e FA, ha inoltrato un’interrogazione al Governo, nella quale chiede quali misure siano già attive in Ticino e quali si intendano introdurre per contrastare un fenomeno che colpisce in particolare le giovani, con gravi conseguenze psicologiche e sociali. "A livello federale sono già attivi servizi e campagne di prevenzione, come la piattaforma ClickandStop, servizio contro la violenza sessuale su bambini e adolescenti o le iniziative di Protezione dell’infanzia Svizzera", sottolinea Boscolo. "In altre regioni del Paese vengono fatte delle campagne di sensibilizzazione e azione dalle autorità mentre nella Svizzera italiana non risulta ancora esserci un’offerta equivalente".

Le domande

L’atto parlamentare solleva diversi interrogativi: dall’assenza di campagne di sensibilizzazione mirate in Svizzera italiana alla mancanza di sportelli di consulenza per le vittime, fino al ruolo delle scuole nella promozione della cultura del consenso. Tra le richieste anche chiarimenti sulla procedura seguita dalla Polizia cantonale in caso di denuncia, sulle collaborazioni con le piattaforme digitali per la rimozione rapida dei contenuti e sull’eventuale istituzione di strutture dedicate alla prevenzione e al sostegno.