Ticino
“Di solito i bellinzonesi arrivano anche quando piove…”
Redazione
10 anni fa
Il responsabile del luna park itinerante ticinese Michele Pellerani ci racconta le novità e come sta vivendo la situazione delle ultime settimane di pioggia

È una battuta che in quel di Bellinzona si sente udire spesso: "Arrivano le giostre, arriva la pioggia". Un mantra che si è confermato nelle scorse settimane. Nonostante il sole oggi faccia capolino sopra le nostre teste, nelle ultime settimane la pioggia l'ha fatta da padrone.

“È una frase che dicono un po’ ovunque” ribatte con un sorriso Michele Pellerani, responsabile del luna park che dal 24 aprile scorso fa sosta nella capitale e che notoriamente gira in tutti gli angoli del Cantone.

Finora la stagione è andata molto bene, ci racconta. Ad Agno, Lugano e Giubiasco per esempio sono molte le persone che sono accorse per fare un giro di giostra, complice anche il caldo e il bel tempo. “Ma è vero che nelle ultime settimane sta andando piuttosto male” conferma Pellerani.

“A Bellinzona le uniche serate in cui ha fatto bel tempo, in settimana, non eravamo aperti, mentre il weekend è sempre stato brutto. Di solito i bellinzonesi arrivano anche quando piove. Quest’anno invece l’affluenza è stata minore del solito. Rimane un punto interrogativo, ma non voglio certo mettere la croce sui bellinzonesi…”

La concorrenza di nuovi gadget tecnologici, come videogame, telefonini o ipad, incidono sull’affluenza? O qual è la situazione attuale dei parchi di divertimento? “Il settore tiene" ci dice il diretto interessato. "È vero, la crisi si sente, anche perché abbiamo a che fare perlopiù con clienti che si rifanno al salario dei genitori. Ma i ragazzi, nonostante al giorno d’oggi abbiano molte più distrazioni, frequentano ancora i luna park. Anni fa c’erano solo le giostre come divertimento, ora vengono divise con altri tipi di intrattenimento”.

Tra le novità quest’anno, ci sono due nuovi caroselli: il maximum, una torre di 52 metri con una navicella che gira su sé stessa, e il supercaos, una versione ancora più grande del caos, con le navicelle che girano su sé stesse. Poi ci sono naturalmente i classici autoscontri, il tagadà (la “padella” nella quale ci siede ai bordi e si tenta di rimanere in equilibrio al centro), un simulatore, le giostre per i bambini e le numerose postazioni dove si possono vincere premi in palio.

Tutte attrazioni garantite da una trentina di collaboratori, che gestiscono il funzionamento e il mantenimento del luna park. Un numero che ha subito un calo rispetto agli scorsi anni. “È un lavoro molto impegnativo” aggiunge Pellerani. “Durante la stagione ci si sposta continuamente e anche quando si è fermi, si organizza il prossimo tour e ci si occupa della manutenzione. Inoltre il futuro è a rischio. Nei comuni, specialmente in Ticino, non è garantito che ci sarà ancora un posto dove piazzare le nostre giostre. A Lugano per esempio, nel piazzale dell’ex campari a Viganello è in progetto un nuovo campus universitario. Se dovesse andare in porto, dovremmo cercare un’altra location dove montare le nostre giostre. Stesso discorso vale per Bellinzona, dove c’è la volontà di costruire”.

Ma nonostante il futuro incerto, la passione rimane, assicura Pellerani, e la consapevolezza di offrire un “prodotto” che mette il sorriso alle persone, è appagante. Il bel tempo annunciato per il weekend lascia in ogni caso sperare per il meglio.

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