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Derby: "Le misure contro i facinorosi devono essere applicate"
©Chiara Zocchetti
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Redazione
2 anni fa
Norman Gobbi, direttore del DI, si esprime sulla rissa avvenuta al termine del derby: "si tratta di essere proporzionali per non perdere il controllo della situazione".

Una partita tutta con il fiato sospeso ieri sera per Ambrì e Lugano, macchiata purtroppo dai duri scontri tra tifosi alla Cornèr Arena al termine del derby. La Polizia cantonale sta procedendo all’identificazione degli autori. Per contrastare la violenza negli stadi si torna a parlare di biglietti nominali e chiusura delle curve ospiti. "Le misure sono sul tavolo", spiega il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, "ma vogliamo procedere per gradi". 

La rissa

È stata una scarica di adrenalina continua il Derby tra Ambrì e Lugano che si è concluso non solo con la vittoria dei bianconeri ma purtroppo anche con la violenza da parte di chi non ha saputo sopportare frustrazione e provocazione. Come sempre in questi casi è difficile dire in quale dei due punti cardinali (nord o sud) è scoppiata la miccia. Quello che si vede dalle immagini è un duro scontro tra un gruppo di facinorosi leventinesi che hanno forzato il plexiglas raggiungendo un gruppo di ultrà bianconeri nel settore ovest. Ci sono stati pugni, bastonate e porte lanciate in aria, con la sicurezza privata della pista che faticava a contenere la situazione.

L'identificazione degli autori della violenza

La Polizia cantonale sta procedendo all’identificazione degli autori della violenza. Ecco cosa ne pensa Norman Gobbi: “Diciamo che quello di ieri sera è stato un evento increscioso proprio perché al termine di una partita combattuta e intensa comunque si è rovinata una festa sportiva e questo dimostra come le misure contro i facinorosi devono essere applicate e, soprattutto identificate. Quindi, la polizia in questo momento sta lavorando proprio per identificare chi è stato coinvolto in questa situazione e soprattutto la dinamica, visto che fortunatamente non ha coinvolto tutte le tifoserie ma è stato davvero un piccolo gruppo di persone in tribuna. Quindi, questo mi fa pensare che dobbiamo davvero ragionare su tutta la pista e non solo su quello che sono le tifoserie organizzate.” 

Le misure da adottare

Tra gli strumenti contro il tifo violento esiste il biglietto nominale, ormai una prassi in altri paesi ma una novità in Svizzera da quest’anno per l’accesso alle partite di calcio della Super League a discrezione dei club elvetici. Com’è invece la situazione nel campionato di hockey su ghiaccio ce lo spiega ancora Gobbi: “Come direttori e direttrici di giustizia e polizia stiamo discutendo il sistema a cascata, nel senso di dover applicare le misure secondo il peggioramento della situazione. Una delle misure rimane anche quella del biglietto nominale, ma dopo altre misure che possono essere prese, come per esempio la chiusura dei settori ospiti in talune partite a rischio piuttosto che altre misure. Se guardiamo cos’è successo nel calcio, in particolar modo tra Lucerna e San Gallo," continua, "abbiamo visto scene molto peggiori che hanno creato molti disordini ma anche molti feriti, anche nell’ambito delle forze di polizia, e questo chiaramente poi porta a misure molto più incisive.” Sul tavolo c’è anche un provvedimento più drastico: la chiusura della curva del settore ospiti. “Questa è una soluzione che in alcune piste è già stata adottata e anche in altri stadi", sostiene il Direttore del dipartimento delle istituzioni, "quindi, si tratta comunque di essere proporzionali nelle misure proprio per non perdere quello che è il controllo della situazione. Fintanto che le tifoserie si comportano bene è anche giusto farle partecipare, diciamo così, allo spettacolo sportivo, perché comunque sono parte della coreografia. Quando però ci sono problemi evidentemente ci devono essere sempre delle conseguenze. La prima è quella di identificare gli autori e poi tenerli distanti dagli stadi e quindi, diciamo così, i diffidati non possono essere tollerati.”

L'impatto dell'evento

Che impatto avrà questo nuovo episodio di violenza nella procedura a cascata ce lo racconta sempre Gobbi: “Da un lato, sicuramente, proprio perché abbiamo già concordato che prevede per le persone coinvolte, per esempio i rischi di dover subire delle misure di carattere amministrativo. La prima è quella della diffida, poi c’è il divieto d’accesso all’area dello stadio, poi c’è anche l’obbligo di presentarsi al posto di polizia quando ci sono le partite, un po’ sul modello inglese. Qui si tratta di applicarle soprattutto grazie all’identificazione ed è per quello che comunque l’importanza della videosorveglianza dentro e fuori gli stadi permette poi di identificare gli autori o le persone coinvolte in modo poi da evitare che si ripresentino e purtroppo il loro comportamento non potrebbe essere differente”, conclude il Direttore.

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