
All'indomani della frana di 50mila metri cubi che si è staccata dai Denti della Vecchia, questa mattina i geologi cantonali hanno sorvolato l'area con i droni e si sono recati sulla zona detritica per verificare la presenza di materiale instabile e fare il punto della situazione. "Ci sono alcune fratture aperte, altre si sono rivelate chiuse. La nicchia sembra essersi liberata, ma c'è ancora una porzione che andrà valutata più approfonditamente", spiega a Ticinonews Camilla Soldini, geologa del Dipartimento del territorio. Al momento, aggiunge, "non si possono escludere ulteriori crolli".
Situazione incerta
Al momento, viste anche le precipitazioni che dovrebbero verificarsi nelle prossime ore, "non è possibile dire quanto durerà questa situazione di instabilità, anche perché ci sono due principali zone di deposito da crollo, verso i mille metri di altitudine, dove il materiale non è necessariamente in equilibrio stabile". Si tratta "di depositi all'interno di incanalamenti, quindi in caso di una mobilizzazione causata dai temporali, si presume che il materiale detritico rimanga incanalato all'interno dei due alvei".
Area sbarrata
Da ieri, aggiunge Soldini, "è stato chiuso il sentiero ed è stata delimitata una fascia di non accesso all'interno area potenzialmente toccata dai crolli". Una zona di pericolo aggiornata anche questa mattina da Alertswiss. Nell'area sono presenti della abitazioni, "ma si tratta soprattutto di case secondarie. Più a valle sono invece presenti delle case primarie e tutti i proprietari sono stati avvertiti".