
La direttrice Direttrice regionale FFS - Regione Sud, Roberta Cattaneo ha risposto alla lettera aperta del deputato PLR Omar Terraneo, il quale chiedeva lumi sui costi dell’infrastruttura ferroviaria relativi alla realizzazione delle Nuove Officine a Bodio-Giornico. Nella missiva Cattaneo spiega che gli importanti costi e i tempi non permettono "la realizzazione del nuovo stabilimento industriale FFS dove lei desidererebbe" e non esita a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Di seguito la risposta di Cattaneo:
"Egregio signor Terraneo, mi permetto di risponderle direttamente, in qualità di Direttrice regionale FFS e anche come responsabile del progetto di nuovo stabilimento industriale Ticino.
Nella sua lettera lei tocca diversi punti che, proprio per evitare di confondere – o di mischiare- il burro con la ferrovia, mi permetterò di andare a sviscerare e a chiarire: con correttezza, trasparenza e senza andar per rane.
La nostra politica aziendale sviluppa -e sostiene- numerosi e importanti progetti sul territorio ticinese: il Ticino Ticket (fino al 2020, con un investimento di 1.9 mio CHF), la nuova stazione di Locarno-Muralto (con un investimento di 11 mio CHF) o la nuova centrale idroelettrica del Ritom (con un investimento complessivo di 250 mio CHF) sono solo alcuni esempi che ben testimoniano l’impegno delle FFS in tutte le regioni del Ticino, nessuna esclusa. E di questi investimenti, dell’utilizzo di queste importanti risorse, le FFS devono rispondere al Consiglio federale e al Parlamento.
In Ticino le FFS occupano 1950 posti a tempo pieno. Di questi ca. 300 si trovano fra Pollegio e Biasca: in poche parole il 16% di tutta la forza lavoro delle FFS in Ticino è distribuita in poco meno di 4km. Si tratta di lavori qualificati, importanti, che toccano diversi profili professionali.
Lei chiede ora alle FFS d’investire ben oltre mezzo miliardo di franchi svizzeri per portare il nuovo stabilimento industriale a Bodio-Giornico. Oltre mezzo miliardo di franchi: una cifra che, dovessi scriverla con tutti gli zeri, darebbe il capogiro a chiunque. Soprattutto se si deve rispondere dei soldi investiti a coloro che pagano le imposte e il biglietto del treno. Ripeto: oltre mezzo miliardo di franchi per costruire uno stabilimento industriale.
Ed eccoci al burro e alla ferrovia. Non sono le FFS a decidere cosa realizzare, dove e come bensì un iter politico che inizia dal Consiglio federale. La Nuova trasversale alpina (NFTA, o più comunemente chiamata “Alptransit”, dal nome della società che sta realizzando le due gallerie di base del San Gottardo e del Monte Ceneri) è un’opera verificata e studiata dalla Confederazione svizzera sulla base dell’evolversi della domanda e poi voluta e votata dal popolo svizzero, in diversi momenti, nel corso degli ultimi 30 anni.
Lo sviluppo dell’offerta del traffico ferroviario e, di conseguenza, il necessario ampliamento dell’infrastruttura viene infatti contemplato nel programma di sviluppo preparato dalla Confederazione. Tutti i programmi sono deliberati dall’Assemblea federale, che li riceve dal Consiglio federale sotto forma di messaggi. L’ultimo è datato ottobre 2018 e contiene la fase di ampliamento 2035.
Quanto lei afferma sul “nodo Giustizia” non corrisponde alla realtà. Nel lontano 1998 il popolo svizzero fu chiamato ad esprimersi sul finanziamento e sulla realizzazione della NTFA. Con questa decisione il popolo ha deciso di posticipare la realizzazione delle gallerie Urmiberg e Axen a nord e del tunnel di Riviera e dell’aggiramento di Bellinzona a sud.
Nel 2009 il Parlamento rafforzò le misure decise nel 1998 con il messaggio “Sviluppo futuro dell’infrastruttura ferroviaria” (SIF). Per l’asse del San Gottardo fu ribadita la necessità di arrivare per il traffico merci ad una capacità sulla linea Basilea – Chiasso / Luino di 6 tracce all’ora e per direzione (di cui 2 via Luino e 4 via Chiasso), una capacità quindi di circa 260 progetti infrastrutturali.
Con la realizzazione a tappe della NTFA si è quindi proceduto all’allacciamento della linea della galleria di base del San Gottardo alla tratta esistente a sud di Biasca (zona Giustizia).
Per l’aggiramento di Biasca in direzione nord, è stato costruito un binario di sorpasso, per fare in modo che i treni merci vengano superati dai più veloci treni passeggeri che entrano nella galleria di base. In direzione sud invece, il sorpasso dei treni avviene utilizzando l’infrastruttura già esistente. In questa direzione infatti i treni merci passano via stazione di Biasca, mentre i treni passeggeri li superano correndo lungo la nuova linea.
Quello che lei richiede, dunque, sono importanti costi supplementari a carico del contribuente. Su questi finanziamenti la politica sarà chiamata a discutere dal 2040. Lasso temporale, questo, che non permette la realizzazione del nuovo stabilimento industriale FFS dove lei desidererebbe.
Rimango senz’altro a sua disposizione per approfondimenti, magari davanti ad un caffè".
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