La reazione
Dazi Usa, Vitta: "Sul lungo termine bisognerà cercare di diversificare i mercati"
©Gabriele Putzu
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2 giorni fa
Il direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia commenta i dazi al 39% sui prodotti svizzeri esportati negli Stati Uniti.

"L'aspetto negativo è che in questi giorni non è stata trovata una soluzione". Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe), commenta così il viaggio negli Usa tenuto dalla presidente Karin Keller-Sutter e il ministro dell'economia Guy Parmelin che non ha portato ad alcuna intesa con il governo Trump. Da oggi scattano così i dazi al 39% sui prodotti svizzeri esportati negli Stati Uniti. "Continuare le negoziazioni è necessario, perché bisogna chiarirsi con un partner commerciale che in questo caso ha dimostrato di non essere affidabile e di trattarci peggio di altre nazioni a noi vicine".

"A lungo termine bisogna diversificare i mercati"

I dazi "toccano tutte le aziende svizzere, per questo lo strumento del lavoro ridotto è vincente, come dimostrato anche in altri momenti di difficoltà economica". Ed è per questo "che si sta discutendo di estenderlo da 18 a 24 mesi". Lavoro ridotto che "vale per il corto termine", ma se non dovesse esserci nessun accordo sui dazi "bisognerà anche studiare una strategia di diversificazione dei mercati, perché con queste percentuali per alcune aziende diventa proibitivo esportare i propri prodotti negli Stati Uniti".

L'effetto sulle finanze cantonali

Ma quali potrebbero essere le conseguenze dei dazi sui conti del Cantone? "Per elaborare il preventivo 2026 ci basiamo sulle stime del prodotto interno lordo (Pil), effettuate dagli istituti di ricerca su cui ci appoggiamo, ma se questa situazione dovesse persistere nel tempo, sul medio termine dobbiamo prevedere un ulteriore rallentamento dell'economia, che potrebbe peggiorare la situazione delle finanze pubbliche". In ogni caso "oggi è presto per anticipare degli scenari".