Lugano
Davesco-Soragno, la nuova palazzina con accesso dalla pista ciclopedonale crea preoccupazione
© Città di Lugano
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Redazione
7 giorni fa
Il Consigliere comunale del Centro - Città di Lugano Luca Campana interroga il Municipio di Lugano sul transito di veicoli lungo la “Via del Lago”, ritenuto pericoloso per pedoni e ciclisti e contrario agli obiettivi di mobilità sostenibile.

Nella zona tra Pregassona e Davesco-Soragno è in fase di completamento una nuova costruzione residenziale situata in Via Vecchio Tram a Lugano-Davesco, subito dopo il riale di Soragno, lungo l’antico tracciato del tram Lugano–Cadro–Dino. Questo tratto - spiega il Consigliere comunale del Centro - Città di Lugano Luca Campana in un'interrogazione inoltrata all'Esecutivo cittadino - oggi valorizzato come pista ciclopedonale, "rappresenta una delle poche infrastrutture dedicate alla mobilità lenta presenti sul territorio comunale ed è parte del percorso conosciuto come 'La Via del Lago'". Campana spiega infatti che questa via non è solo una risorsa ricreativa, ma anche un importante collegamento quotidiano utilizzato da bambini, famiglie, pendolari in bicicletta e sportivi. "Tuttavia, la nuova palazzina prevede come unico accesso veicolare permanente proprio la pista ciclopedonale, generando un conflitto tra traffico motorizzato e utenti deboli, e compromettendo seriamente la sicurezza e la fruibilità dell’infrastruttura".

Veicoli a motore vicino alla ciclopedonale

L’accesso alla nuova palazzina avverrà lungo un tratto della pista ciclopedonale immerso completamente nel verde, particolarmente lungo e curvilineo. In tale contesto, gli utenti della pista – pedoni e ciclisti – "non si aspettano la presenza o l’arrivo di veicoli a motore. Questa imprevedibilità accresce il rischio di incidenti e rende il transito degli utenti deboli ancora più pericoloso". Tale scelta - prosegue il testo - appare "poco coerente con gli obiettivi del Piano Direttore Comunale (PDCom) della Città, che promuove lo sviluppo sostenibile, la mobilità lenta e la valorizzazione degli spazi pubblici". L’architetta Paola Viganò, tra le curatrici del PDCom, "ha espresso perplessità su questa soluzione viaria che compromette un bene comune prezioso".

Il cantiere

Durante il cantiere era stata utilizzata una strada d’accesso con sbocco sulla strada cantonale, "soluzione che oggi non si intende mantenere poiché su suolo privato e concessa temporaneamente". A detta di Campana, una soluzione alternativa e auspicabile sarebbe stata quella di prolungare di alcune decine di metri la strada privata già esistente che collega la strada cantonale a tre abitazioni situate più a est. "Ciò avrebbe potuto consentire un accesso diretto anche alla nuova palazzina, evitando completamente il transito sulla pista ciclopedonale". Le Commissioni di quartiere di Davesco-Soragno e di Pregassona si dichiarano pertanto seriamente preoccupate per la situazione e hanno ricevuto numerose segnalazioni da parte della popolazione, "a dimostrazione della sensibilità diffusa verso la tutela della sicurezza e della qualità di questa importante via ciclopedonale. È prevedibile che, con l’espansione urbanistica già avviata, il traffico veicolare in zona aumenti ulteriormente. Ciò rende ancora più urgente adottare misure concrete per garantire la sicurezza degli utenti deboli".

L'interrogazione

A tutela della sicurezza e della visione strategica sulla mobilità sostenibile, il Consigliere comunale pone quindi le seguenti domande al Municipio cittadino:

1. Come valuta il Municipio la scelta di permettere un accesso veicolare permanente su una pista ciclopedonale segnalata e frequentata, parte della rete “Via del Lago”?

2. È stato preso in considerazione, in fase di approvazione del progetto, il conflitto tra traffico motorizzato e utenza debole in quel tratto?

3. Per quale motivo la Città non ha imposto o favorito il prolungamento della strada privata esistente a est, che avrebbe permesso di evitare completamente il transito sulla pista ciclopedonale?

4. Alla luce delle linee guida del PDCom, il Municipio non ritiene prioritario proteggere le piste ciclopedonali esistenti da interferenze con il traffico veicolare?

5. Nell’ambito dell’attuale revisione del Piano Regolatore, intende il Municipio adottare criteri più stringenti per evitare simili situazioni in futuro?

6. Come intende il Municipio garantire una pianificazione coerente con gli obiettivi di sostenibilità e sicurezza stradale anche in sede di rilascio dei permessi edilizi?

7. Alla luce dell’inevitabile aumento di traffico motorizzato su quel tratto di pista, quali misure concrete e urgenti intende adottare il Municipio per tutelare la sicurezza degli utenti pedonali e ciclabili della Via Vecchio Tram?

8. Il Municipio può valutare la possibilità di mantenere e rendere definitivo l’accesso veicolare temporaneo attualmente utilizzato dal cantiere – con sbocco sulla strada cantonale – per tutte le abitazioni presenti nella zona, in modo da sgravare completamente la pista ciclopedonale dal traffico motorizzato?