
Continua a salire la cifra delle malversazioni imputata al fiduciario luganese Danilo Larini, arrestato durante lo scorso mese di novembre. In un primo momento si parlava di irregolarità per un paio di milioni, poi la cifra ha sfiorato i 10 milioni, per poi arrivare ora a un danno stimato a 40 milioni di franchi.
All'elenco dei clienti truffati - per lo più cittadini italiani, il cui numero non ha fatto che salire negli scorsi mesi - si è aggiunta anche una fondazione italiana che aveva affidato fondi per 25 milioni all'imprenditore. Al centro degli illeciti vi erano polizze assicurative sulla vita, con una garanzia di rimborso e un reddito dell'ordine del 6,5%.
Di quel denaro ora sarebbe rimasto poco o nulla. Il 43enne di Morcote li avrebbe utilizzati, da una parte, per condurre una vita agiata al di sopra delle sue possibilità; dall'altra per coprire debiti accumulati in precedenza, secondo il classico sistema del "buco tappa buco".
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