
Nessuna visione lineare sulle finanze che si impone ma tante ricette diverse a seconda delle sensibilità. È questa la sintesi che il direttore del Dipartimento finanze ed economia Christian Vitta fa del dibattito sul Preventivo 2026 che ha interamente occupato i primi due giorni della sessione di Gran Consiglio. Sostenuti da Plr, Centro, Avanti con Ticino & Lavoro, Verdi liberali ed HelvEthica, i conti hanno ottenuto il via libera grazie all'astensione di gran parte dei deputati di sinistra dopo lo stralcio del taglio ai sussidi di cassa malati, mentre sono stati sonoramente bocciati da Lega e Udc. Di qui l'invito di Vitta: "Ora dobbiamo concentrare le nostre forze sull'implementazione delle iniziative sulle casse malati, così come sulla futura pianificazione finanziaria".
"Per le iniziative servono contenuti solidi"
Proprio a tal proposito, il rapporto di maggioranza di Plr e Centro approvato dal plenum esorta il Consiglio di Stato a presentare un messaggio per finanziare le iniziative già dal primo febbraio. "Faremo il possibile", promette Vitta, che tuttavia avverte: "Dobbiamo anche avere il tempo, come Governo, di elaborare un messaggio che abbia dei contenuti solidi ed equilibrati. Ciò richiede tempo". Il direttore del DFE ribadisce che le sfide future saranno più impegnative rispetto alla ricerca della quadra attorno al Preventivo il cui disavanzo, con l'approvazione di due emendamenti e lo stralcio dell'aumento dell'imposta di circolazione, è aumentato di una decina di milioni. "Dobbiamo lavorare insieme per remare nella stessa direzione. Anche con visioni diverse l'obiettivo deve essere comune, ovvero quello di avanzare", commenta.
"Utili della BNS molto probabili"
Il disavanzo, va detto, non contempla il versamento degli utili della Banca nazionale che oggi come oggi, ammette Vitta, è molto verosimile: "L'andamento dei mercati è positivo e lascia ben sperare. Se arriveranno permetteranno di contenere il disavanzo approvato ieri", conclude.
