
Ticino, Lombardia e Piemonte uniti, insieme, per affrontare i temi Comuni. Oggi a Mezzana ha avuto luogo un incontro, promosso dalla Regio Insubrica, che ha visto partecipare i parlamenti regionali delle tre regioni a ridosso del confine. Un incontro definito costruttivo dai protagonisti, che per il Ticino ha visto quest'anno partecipare Fabio Schnellmann, in qualità di presidente del Gran Consiglio, insieme ai vice Daria Lepori e Giovanni Berardi. "Sono stato favorevolmente sorpreso da questo gruppo di lavoro", ha detto ai microfoni di Ticinonews al termine dell'evento. "I temi che abbiamo portato sono principalmente i temi di mobilità e ambientali, e proprio oggi ho appreso che finalmente anche il bacino italiano del nostro Ceresio (la zona di porto Ceresio) è balneabile. Questo è un grande successo perché è da anni che ci battiamo su questo. L’altra cosa positiva è che mi hanno confermato che nel 2026 dovrebbe finalmente partire il battello per i frontalieri per fare Porlezza-Lugano in 19 minuti. Possibilità che sicuramente va a snellire un po' l'arteria stradale".
Mobilità al centro: Alptransit e cabotaggio
La riunione, istituita tre anni fa dal Gruppo di Lavoro Regio Insubrica, dà l'occasione di confrontarsi su tematiche importanti a livello transfrontaliero. Ad esempio questioni legate al mercato del lavoro o economiche, ma anche tematiche ambientali (ad esempio lo stato dei laghi, l'avanzare del lupo o della peste suina). Quest'anno il focus, conferma il Segretario Generale della Regio Insubrica Francesco Quattrini, è stato sulla mobilità. Più nel dettaglio, per quanto concerne la lunga distanza, sul progetto relativo al completamento di AlpTransit. Tematica in cui un'iniziativa portata avanti da Michele Guerra ha portato alla firma di più dichiarazioni d'intenti. "Abbiamo portato insieme il progetto a Roma, Berna e Bruxelles dal Parlamento europeo per chiedere di rivedere la posizione di molti che ritenevano completo Alptransit", ha dichiarato Giacomo Zamperini, presidente della commissione speciale che si occupa dei rapporti tra Lombardia e Svizzera, "mentre noi riteniamo che il cuore sia stato completato sì, ma anche che manchino le arterie - soprattutto nella parte Sud, quella che tocca i nostri territori. Va sviluppata così si può dare una vera alternativa al milanocentrismo". Non solo però: per quanto riguarda la mobilità è stata toccata anche quella transfrontaliera, dopo la firma a novembre dell'accordo sul cabotaggio. "È da anni che la Regio chiede agli stati di elaborare un accordo che permetta lo sviluppo di linee di bus transfrontaliere, qualcosa che oggi non è possibile sotto determinate condizioni", ha affermato a Ticinonews il Segretario Generale della Regio Insubrica Francesco Quattrini. "Ora è tutto pronto sul lato svizzero, ma stiamo aspettando e insistendo grazie all'appoggio dei consigli regionali di Lombardia e Piemonte affinché anche l'Italia lo approvi a breve".
Frontalieri: dopo la fiscalità, la sanità
Tra tante proposte e domande si è parlato anche di cianobatteri, di scoiattolo di Palas e di turismo, ma ovviamente anche della delocalizzazione di aziende dall’area e della nuova fiscalità dei frontalieri, le cui conseguenze sono monitorate attentamente. Ed è un tema anche la tassa sanitaria in arrivo per gli stessi. "Stiamo lavorando perché si possa applicare qualcosa che nasca dal basso, con un confronto con lavoratori e sindacati, e che non venga imposta dall’alto", ci ha detto Zamperini. "Ora stiamo aspettando le norme attuative, però la regione Lombardia si è già attivata per avere il minor numero possibile di disagi e soprattutto valorizzare le risorse che entreranno per sostenere la sanità di confine. Non soltanto a Como, a Sondrio e Varese, ma anche nei territori dove i lavoratori frontalieri provengono quindi Lecco, Gallarate eccetera. Questo è importante perché affronta un obiettivo comune e anche chi si troverà a contribuire lo farà magari - non dico con piacere - ma con meno sofferenza".