
Ci vogliono coraggio e un po’ di sana incoscienza giovanile per lasciare il lavoro e il luogo in cui fin lì si ha vissuto. Una decisione presa pochi mesi fa da Giada Belotti, che all’alba dei 26 anni ha lasciato il suo posto di lavoro in una stazione di servizio, e da Contone si è spostata in Leventina per riaprire il negozio di Rodi-Fiesso. “Quando fai queste scelte devi buttarti senza pensare. Se non ti lanci, non potrai mai sapere come sarebbe andata”, racconta Giada a Ticinonews. “È stato il Comune a contattarmi e in due mesi ho svolto tutta la procedura: ho dato la disdetta di lavoro, sono venuta qua e mi sono organizzata”. È stata dura, “perché io ho lavorato fino a martedì nel mio vecchio impiego. C’era però la volontà di aprire, di vedere la gente e il negozio pieno”. Nonostante la stanchezza “ce l’ho fatta, anche grazie all'aiuto di parenti e amici”.
Il supporto della mamma
L’aiuto e il sostegno della famiglia sono fondamentali. In particolare quello della mamma, che ha seguito la figlia in questa sua avventura. “Sinceramente ho accolto bene questa decisione di Giada, perché lei è giovane, deve guardare al futuro e intraprendere qualcosa che le piaccia fare”, spiega la madre, Sonya Belotti. “Adesso vedremo, ma sono sicura al 100% che andrà benissimo. È un’esperienza che comunque si deve fare da giovani: ci si butta e si rischia”. Un cambiamento importante anche per la mamma, trasferitasi a sua volta per sostenere la figlia. “Sicuramente sì, però io ho sempre adorato la valle, quindi non vedevo l’ora di trasferirmi. Quando si è presentata l’occasione non ci ho pensato due volte”.
“Le potenzialità? La gente di paese e il turismo”
Un’avventura, quella appena intrapresa, su cui Giada meditava da tempo. Già lo scorso anno si era affacciata la possibilità di rilevare il negozietto di Rodi, ma non se n’era fatto nulla. Pochi mesi dopo è arrivata la chiamata del Comune di Prato Leventina, a cui la giovane donna questa volta ha risposto, credendo nel potenziale di questi piccoli commerci in cui si trova l’essenziale: pasta, frutta e verdura. “Il primo potenziale è dato dalla gente di paese, perché è quella legata al negozietto, alle tradizioni”, afferma Giada. Dopodiché “abbiamo il turismo, con i nostri laghetti, la caccia e la pesca”.
Un avvio incoraggiante
Come spesso capita nelle piccole realtà, l’arrivo di questa ventata di novità ha già suscitato parecchio interesse. “Ieri mattina è andata benissimo. Sono arrivati molti clienti, davvero cordiali e gentili, contenti dell’apertura del negozio”. Una storia di straordinaria ordinarietà che ribadisce l’importanza di alcuni semplici ma fondamentali concetti, come comunità e famiglia.